L’ambiguità, sostiene Paolo Zellini, docente di Analisi matematica all’Università di Roma, è storicamente un elemento caratteristico del logos, ma è anche sinonimo di ricchezza semantica e spunto per una ricognizione delle sue diverse forme.
Nel suo Numero e Logos (Adelphi, 2011) Zellini afferma che “la separazione del logos matematico, nel senso più tecnico di misura e rapporto, dalla sfera del linguaggio e della parola è una delle cause della moderna separazione tra sapere umanistico e scientifico”.
Il testo si impegna in un’indagine delle diverse accezioni del termine logos così come sono state affrontate nella filosofia, nella matematica, nella logica, nella teologia, nella mitologia, mostrando come le discipline ricordate siano ben più connesse di quanto ad un primo sguardo potrebbe sembrare.
Infatti, nel logos, si concretizza quella tensione verso l’armonia e la perfezione rappresentata rispettivamente dal discorso razionale, dal rapporto e dal numero, dalla ricerca dell’ordine primitivo.
Numero, parola, algoritmo trovano infine la loro implementazione fisica nelle procedure di calcolo dei moderni calcolatori digitali. La ricerca logica dei fondamenti della matematica, stimolata dall’indagine filosofica, ha condotto, infatti, alla nascita e allo sviluppo dell’informatica contemporanea. Pensare il logos, allora, significa portare alla luce i metodi e i significati appartenenti a uno straordinario passato filosofico, ma, soprattutto, prendere coscienza che essi sono stati e sono tuttora i principi ispiratori della pratica scientifica e tecnologica.