Ha 22 anni ed è uno dei giovani rampanti del Pd reggiano. Lanfranco De Franco, studente di giurisprudenza e segretario del circolo della città storica, è il più giovane candidato della lista Pd. Bersaniano della prima ora, si definisce un renziano possibilista perché “quando uno vince con il 70% bisogna prenderne atto”. Ma più che a Roma è a Reggio che guarda il giovane De Franco, con un’idea precisa di quello che si dovrebbe fare a Reggio nei prossimi cinque anni e anche degli errori che sono stati commessi in passato.
“Fino ad oggi – dice con una metafora mutuata dal linguaggio informatico- l’amministrazione ha lavorato molto sull’hardware e poco sul software”. Tradotto, significa che gran parte degli investimenti è stata destinata all’arredo urbano, in particolare in centro storico. “Ma manca il senso della comunità – dice – Il problema del centro è che ha 10mila abitanti, dei quali il 40 % extracomunitari. Si tratta per lo più di persone che non vivono il centro perché si fermano qualche mese e poi vanno ad abitare altrove. Non basta la la musica una volta all’anno e neppure sono sufficienti le panchine nuove”.
Problema annoso quello del centro storico, che non a caso è sempre stata l’area della città dove la sinistra è stata minoranza. Che fare dunque? “E’ necessario innanzitutto aumentare la qualità dell’offerta residenziale: più appartamenti e meno posti letto. Serve un accordo tra privati e pubblica amministrazione per incentivare le ristrutturazioni. Dobbiamo concentrarci anche sulle zone dove è più alto il rischio degrado: in via Roma ad esempio è in una posizione strategica rispetto all’area nord e all’università. Favorire la residenza degli studenti significa riqualificare e favorire la legalità. Ma ho anche idee per altre zone del centro”.
Ad esempio? “Forse può sembrare un’esagerazione…ma piazza Fontanesi potrebbe diventare una piccola Montmartre, il quartiere degli artigiani, delle botteghe, dei mestieri antichi. Mi piacerebbe organizzare una volta al mese un mercato dell’antiquariato.
A proposito del software, De Franco ritorna su un tema ricorrente di questa campagna elettorale: il commercio in centro storico. E la sua è una posizione piuttosto critica: “Abbiamo perso troppe occasioni importanti, – sostiene – quando un grande marchio internazionale decide di investire non possiamo farlo scappare ai Petali. E’ accaduto con Zara, ad esempio. Anche i commercianti devono capire che si tratta di opportunità per tutti, anche per i piccoli negozi, perché così si portano più persone in centro storico. Ci sono anche delle responsabilità politiche, come quella di avere portato fuori dall’esagono Inps e Tribunale. Ecco, credo che si tratti di errori da non ripetere.
Oltre agli uffici pubblici, negli ultimi anni anche molti giovani se ne sono andati dall’esagono e la maggior parte dei locali notturni ha chiuso i battenti, complice la crisi ma hanno avuto la loro parte anche i comitati dei residenti. “Quello che vogliamo fare è recuperare alcune aree dismesse e destinarle ai giovani: penso ad esempio all’ex carcere di San Tommaso. Credo poi che sia necessario stringere nuovi patti di cittadinanza tra residenti e fruitori, che hanno inevitabilmente aspettative diverse. Se l’accordo che è che fino alla mezza un locale può restare aperto, significa che il cittadino residente non chiama i vigili prima. Solo con un cambio di paradigma, nel rispetto reciproco, tutte le esigenze possono essere rispettate”.
De Franco conclude con un appello al candidato sindaco Luca Vecchi: “E’ necessario che sia più presente di quanto lo sia stato Delrio nell’ultima fase del suo mandato. A Reggio serve davvero un cambio di passo”.