Firenze – Il garante toscano dei detenuti, Giuseppe Fanfani, esce dalla visita a Sollicciano, autorizzata dal Dap su richiesta di Massimo Lensi di Progetto Firenze, compiuta con la delegazione composta oltre che dallo stesso Lensi con il consigliere comunale Dmitrij Palagi di Spc e col cappellano del carcere don Vincenzo Russo, profondamente turbato. Tanto che non esita a rilasciare dichiarazioni di fuoco. “Un pollaio è più decoroso dice il garante – la struttura fa letteralmente acqua da tutte le parti. Le infiltrazioni sono tante e tali che per tentare di arginarle sono addirittura stati piazzati secchi sulle scale. La situazione è incompatibile con una società che si vuole definire civile. Esorto il ministro a non parlare di tre metri quadri a detenuto, ma a venire a vedere in che condizioni versa questo carcere, e spieghi anche ai bambini detenuti con le madri, che ho incontrato, come sia possibile e ammissibile che la prima esperienza di vita possa essere all’interno di un carcere umanamente deprimente”. Nella nota diffusa alla stampa, il garante si dice “profondamente scosso. Le condizioni del carcere superano ogni immaginazione possibile. Tornerò con più calma e più tempo – aggiunge – e chiederò il permesso di scattare delle foto. Forse anche il direttore del Dap, che invito a venire per una visita accurata, riuscirà a commuoversi”.
Un’ “esperienza traumatica” per Fanfani, resa ancora più dolorosa dall’incontro con due bambini molto piccoli, all’incirca due o tre anni di età, reclusi con le madri. “Unico loro conforto sono i numerosi volontari che tentano di assisterli nel migliore dei modi pur in una situazione tanto drammatica. La visita è stata istruttiva – conclude -. Mi ha fatto comprendere che postribolo sia Sollicciano”.
La visita della delegazione era stata organizzata in particolare per “vedere con i propri occhi”, come spiega Lensi, in che modo Sollicciano si sta preparando ad afforntare la nuova, pesante ondata di pandemia che è ormai in corso. Sulla questione dei contenimenti al virus previsti dal carcere fiorentino verrà tenuto a giorni un incontro con la stampa per spiegare come si sta muovendo l’amministrazione carceraria in un momento particolarmente critico, non solo per la pandemia, ma anche per il cambio di direzione che proprio ora la struttura sta affrontando.