Firenze – Il Museo di Santa Maria Novella: in futuro alcuni fra gli spazi più significativi dell’antico complesso verranno riqualificati e annessi all’attuale percorso museale, recuperando l’inscindibile unità dell’antico insediamento domenicano. Con il Santa Maria Novella Day, tenutosi lo scorso 9 novembre, l’Amministrazione ha offerto un primo ‘assaggio’ della futura espansione del percorso di visita del Museo, aprendo liberamente al pubblico il Chiostro Grande e il Dormitorio inferiore settentrionale, inziativa che ha riscosso un notevole successo di pubblico.
Durante le festività natalizie l’iniziativa verrà ripetuta con un’offerta ampliata. Gli ambienti saranno liberamente visitabili nel periodo dal 15 dicembre 2016 al 15 gennaio 2017 dalle ore 11.00 alle ore 16.30 (ultimo ingresso ore 16.30), con accesso da Piazza Stazione n. 6. Inoltre anche la Cappella del Papa sarà fruibile nell’ambito delle visite guidate gratuite su prenotazione a cura dell’Associazione MUS.E.
Eccezionale l’importanza storica e artistica degli spazi che verranno aperti alla pubblica fruizione, a partire dal trecentesco Chiostro Grande. Così detto per le monumentali dimensioni dei suoi lati, costituiti da 56 campate a tutto sesto, ospita uno straordinario ciclo di affreschi dipinti in massima parte nel Cinquecento dai maggiori pittori dell’Accademia fiorentina, tra i quali Alessandro Allori, Santi di Tito e il Poccetti. Il suggestivo Dormitorio che delimita il lato settentrioniale del Chiostro Grande, costruito entro i primi decenni del Trecento, si caratterizza per la maestosità dell’ambiente spartito da due sequenze di snelli pilastri che sostengono volte a crociera; sulle sue pareti si conservano alcuni resti dell’originaria decorazione pittorica che ne rivestiva le superfici.
Al primo piano del Chiostro Grande si trova la Cappella del Papa, che fu predisposta per l’entrata in Firenze di papa Leone X de’ Medici avvenuta il 30 novembre 1515. La sua decorazione fu affidata a Ridolfo del Ghirlandaio e portata a termine dal giovane Pontormo, che vi dipinse la celeberrima lunetta con la Veronica, capolavoro della pittura fiorentina del Cinquecento.