La situazione è drammatica ma non seria. I soci pubblici della società aeroporto hanno rinnovato il cda con i candidati da loro selezionati, votati anche dal socio privato Avio Gestioni. Una scelta di responsabilità che permette alla società di andare avanti, anche se non si sa dove. Il privato infatti vuole che siano riscritti patti parasociali di Aeroporto srl ma il Comune ha fatto capire che non ci sarà alcun passo di questo tipo.
Cosa chiede Avio? Un impegno di Comune, Provincia e Camera di commercio per il ripianamento delle perdite, dal 2009 in avanti in percentuale proporzionale alla loro partecipazione. Inoltre il socio privato, rappresentato dall’imprenditore Bonfiglio Mariotti, chiede di avere più margini di manovra di quanto non gli sia concesso dai patti. In pratica oggi i soci pubblici vogliono “comandare con i soldi di Mariotti”: almeno questa è l’accusa dell’imprenditore, di fronte al fatto che la sua quota in società è del 6% e che allo stesso tempo gli tocca ripianare oltre il 90% delle perdite.
Per le amministrazioni pubbliche si tratterebbe di intervenire con poche decine di migliaia di euro ma la cifra, dopo anni di perdite sui 300 – 400mila euro ogni 12 mesi, sembra essere improvvisamente inffrontabile. Atteggiamento farsesco: i soci pubblici hanno chiamato un privato nella società oltre un anno fa solo per tirare avanti la baracca in attesa di quello che era stato preventivata come un’inevitabile chiusura. Il problema è che Mariotti ha dimostrato di saperci fare: l’amministratore da lui scelto, Garavaldi, ha abbattuto le perdite in modo significativo e, con investimenti nemmeno faraonici, lo ha messo in condizione di poter produrre utili in un futuro a medio termine. Il problema è che la gestione privata ha fatto di più: ha messo il dito nella piaga di anni di gestione scellerata, con favori inaccettabili al Pd per Festareggio. Basti pensare ai capannoni affittati a 3mila euro all’anno che sul mercato andrebbero a 45mila euro: sono utili solo alla Festa del Pd come magazzino e dovrebbero essere abbattuti, in quanto si trovano su area aeroportuale senza aver alcuna attinenza con questa attività.
L’Enac su questo punto è stata irrevocabile: le strutture che servono a Festareggio dovranno stare fuori dall’aeroporto. E allo stesso modo l’ente nazionale aviazione civile è stato perentorio su un altro punto, che smentisce il sindaco Delrio. In una intervista sul concerto di Ligabue al Campovolo, il sindaco ha affermato che la vocazione dell’area è quella di ospitare grande eventi come quello del rocker di Correggio. Una affermazione che indica la reale volontà del Municipio: Enac infatti ha già detto che questa è l’ultima volta che si lascerà la pista a disposizione di un concerto. Se ci sarà l’aeroporto, non ci sarà nessun altro megaconcerto al campovolo. Oppure, coerentemente con le precedenti affermazioni, Delrio e la Giunta se rivorranno Ligabue si dovranno prendere la responsabilità di azzerare l’aeroporto, cioè la storia della città che alle vicine ex reggiane è stata celebrata dagli stessi rappresentanti pubblici decine di volte.
Con questo “atto di coraggio” Reggio potrà avere la sua bella arena per i concerti, un meraviglioso parco urbano per far sentire gli intellettuali snob della città a Londra e New York, e magari meravigliosi palazzoni di 10 o 20 piani nella vicina area ex Reggiane: quelli che ora non possono essere costruiti per colpa degli aerei che atterrano e decollano.