Il fiorentino Riccardo Guarneri alla Biennale di Venezia

Firenze – L’incontro diretto con l’artista è uno dei pilastri su cui si fonda la 57° edizione della Biennale d’Arte di Venezia che aprirà i battenti il 13 maggio e che è stata presentata alcuni giorni fa a Venezia. Un concetto  sottolineato dal Presidente della Biennale Paolo Baratta che nel suo intervento ha affermato  “con la presente edizione si introduce un ulteriore sviluppo; è come se quello che deve sempre essere il metodo principale del nostro lavoro, l’incontro e il dialogo, diventasse il tema stesso della Mostra. Perché questa Biennale è proprio dedicata a celebrare, e quasi a render grazie, all’esistenza stessa dell’arte e degli artisti, che ci offrono con i loro mondi una dilatazione della nostra prospettiva e dello spazio della nostra esistenza.” E proprio di celebrazione e di omaggio alla carriera si tratta per uno dei 120 artisti selezionati per la Mostra Internazionale “Viva Arte Viva” a cura di Christin Macel che ha scelto il fiorentino Riccardo Guarneri maestro insuperabile della luce e caposcuola della Pittura Analitica.

Lo abbiamo incontrato nel suo studio fiorentino dove, come ogni giorno, si reca per dipingere, come ha sempre fatto durante la sua vita d’artista.

Maestro, questa notizia è stata per tutti una grande sorpresa, come l’ha accolta? “Lo scorso anno ho tenuto una personale a New York alla Galleria Rosai Ugolini, la curatrice della Biennale, Christine Macel visitando la mostra ha ritenuto di dovermi conoscere di persona e ci siamo dati appuntamento a Milano, dopo questo primo appuntamento in Italia, lei ha voluto visitare il mio studio ed è venuta a Firenze e in quella occasione sono stati scelti cinque grandi quadri inediti da esporre alla Biennale. In questa Biennale – ricorda il Maestro Guarneri – sono chiamato a rappresentare la pittura tradizionale, insieme a Giorgio Griffa, anche lui selezionato, ancora utilizziamo colori e pennelli. La maggior parte degli artisti invitati sono stati conosciuti personalmente dalla curatrice e questo a testimonianza da parte sua  un lavoro serio ed approfondito”. Tra i 120 artisti internazionali selezionati infatti, solo cinque sono nati in Italia, oltre a Riccardo Guarneri, il torinese Giorgio Griffa, Salvatore Arancio classe 1974 che vive a Londra, Michele Ciacciofera nato nel 1969 che vive a Parigi e Maria Lai, scomparsa nel 2013 all’età di 94 anni.

Cinque grandi opere recenti di Riccardo Guarneri che fanno parte dell’ultima fase della sua ricerca sulla luce, opere particolarmente luminose, realizzate con la tecnica dell’acquarello e della matita, saranno quindi in mostra a Venezia.

Impossibile non ricordare la Biennale del 1966, esattamente cinquanta anni fa, alla quale Riccardo Guarneri fu invitato e vi partecipò esponendo le sue opere insieme a Paolo Scheggi e Agostino Bonalumi. “ Allora era diverso – ci confida il maestro Guarneri – non esisteva un curatore ma una commissione composta da critici, pittori, scultori, letterati, operatori del mondo del cinema, il segretario era Umbro Apollonio, fu proposto il mio nome e insieme a Scheggi e Bonalumi esponemmo le nostre opere in una sala insieme, in quella accanto le opere del Gruppo Uno.” Tanta è l’emozione per questo evento che si configura come il giusto riconoscimento alla carriera di un artista che in questi anni non ha mai smesso la sua personale ricerca e che giovedì 16 febbraio sarà a Milano per una personale alla Galleria Progetto Arte ELM dal titolo “Una nuova stagione” con la presentazione in catalogo di Marco Meneguzzo e di Paolo Tozzi, in mostra fino al 1 aprile.

 

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