Barga – Sulla sommità del caratteristico centro storico di Barga si staglia l’imponente mole del Duomo (Collegiata di S.Cristoforo), ricordato anche da una poesia di Giovanni Pascoli. D’impianto medievale viene giustamente definito un gioiello romanico e è noto soprattutto per la splendida facciata. Ma al suo interno troviamo molti altri tesori artistici. Ne parliamo in questa intervista con il proposto di Barga don Stefano Serafini.
A quando risale il Duomo di Barga?
“Ampliato nel corso dei secoli, il Duomo oggi appare il risultato di continue modifiche che ne hanno determinato nel tempo la singolarità e la complessità volumetrica. Per il primo edificio si parla del X sec. Successivi ampliamenti nel XII e nel XIII sec. fino all’ultimo ingrandimento nel XVI secolo (fasi confermate da segni ben chiari che l’edificio e il tempo hanno lasciato).
Quali le caratteristiche architettoniche?
“La Chiesa è a schema basilicale, a tre navate concluse da cappelle. I vari ampliamenti portarono la piccola chiesetta originaria a diventare il complesso monumentale odierno. Nel luogo dell’entrata originaria venne innalzato il campanile e le navate passarono da una a tre.
L’abside romanico fu due volte demolito e sostituito, in ultimo, dalla cappella centrale, dove campeggia in una nicchia l’opera lignea di San Cristoforo del XIII sec. alta 3 mt. e 60 cm. e poggia su una base di pietra locale, il diaspro. San Cristoforo ha un rosso mantello riccamente orlato, al collo sembra avere un ermellino e la corona sia San Cristoforo sia Gesù bambino, tipico dello stile di un tardo longobardo. I colori sono originali dopo un restauro degli anni 70.
Ai lati della cappella centrale, troviamo a sinistra la cappella della Madonna del Molino e a destra la cappella del Ss. Sacramento, arricchita da tre terrecotte robbiane. Tra il XVI e XVII secolo ci fu un aumento sostanziale nel numero di altari presenti nella chiesa, arrivando nel XVIII secolo ad un totale di quattordici.
Nel corso dei secoli il complesso fu restaurato più volte, l’ultimo grande intervento fu quello seguito al devastante terremoto che nel 1920 colpì l’area.
E’ stato detto che somiglia a una fortezza Ha una forma particolare che dà un senso di grandiosità. La facciata del Duomo, in pietra alberese locale, corrisponde al fianco destro della primitiva chiesa ed è arricchita da numerosi elementi scultorei tra cui le formelle con figure umane, di animali, forme geometriche e spesso simboliche.
Sullo stipite destro della porta d’ingresso principale, in alto notiamo una triplice iscrizione interpretata come invocazione a San Michele.
Incastonato nell’edificio del Duomo, spunta il caratteristico e alto Campanile con il suo particolare suono diffuso dal gruppo dei campanari: volontari che a mano diffondono il suono per tutta la vallata. Il Duomo è circondato da un vasto prato – A ovest un ampio campo denominato l’Arringo, dove sorge il trecentesco Palazzo Pretorio, residenza in passato del Potestà e dei vicari inviati a Barga, per amministrare la giustizia cittadina civile e penale; nel seminterrato sono ancora visitabili le carceri. Oggi il palazzo è sede del Museo Civico. Sull’Arringo si riuniva il popolo per le assemblee pubbliche”.
A chi viene a visitarlo cosa si consiglia di vedere?
“Insieme a quanto sopra descritto, di particolare interesse artistico è l’ambone di scuola comacina di Guido Bigarelli, del XIII sec.. Notevoli sono le terrecotte che troviamo in Duomo, in Santa Elisabetta, in San Francesco, a Tiglio e nel museo Civico dove si trovano esposte diverse opere interessanti.
Bello percorrere anche il centro storico con i palazzi rinascimentali che descrivono l’influsso fiorentino che ha segnato Barga per secoli.
La pieve di Loppia, di Tiglio e le altre chiese, il teatro, i musei, la casa museo Pascoli a Castelvecchio Pascoli e i ristoranti con il mangiare tipico di questa zona e i vari punti panoramici della vallata come da Sommocolonia, o le camminate fino a Renaio e in tante altre località della vallata”.
Foto per gentile concessione del parroco di Barga don Stefano Serafini