Il dialogo culturale strumento di mediazione per fermare i venti di guerra

Le riviste italiane presenti al 33° Salon de la Revue di Parigi

“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica”. Così recita l’articolo 9 della Costituzione Italiana ed è in tale ottica che opera il CRIC, Coordinamento di Riviste Italiane di Cultura, tra cui si distinguono le fiorentine “Semicerchio”, “Quaderni del Circolo Rosselli” e “Testimonianze”, presente tra i 200 espositori (riviste, editori e portali web) alla 33° edizione del “Salon de la Revue”, appuntamento annuale organizzato da Ent’revues, l’”association française pour la promotion des revues culturelles, scientifiques et littéraires francophones”.

Quest’anno il salone, che si è tenuto il 14 e15 Ottobre 2023 nel cuore del Marais, quartiere delle “rive droite” parigina sede, tra gli altri, degli Archivi nazionali, del Museo Carnavalet e della rinascimentale “Place des Vosges”, è stato arricchito dalla presenza del CRIC, attore fondamentale nella creazione di una rete tra le riviste italiane di ambito culturale, letterario, storico-artistico e socio-economico.

Il CRIC, consapevole della sfida posta dalla digitalizzazione del sapere, è promotore di mediazione culturale per la creazione di un assetto pacifico dei rapporti internazionali. Strumento chiave di questa mediazione è la cultura, che cura il dialogo, il confronto e la ricerca e che si pone come protagonista dell’attualità.

Questo messaggio è stato ribadito da Valdo Spini, presidente del CRIC e direttore dei “Quaderni del Circolo Rosselli” all’interno della tavola rotonda italo-francese (e ungherese) dal titolo “Des voix qui traversent le monde” (“Voci che attraversano il mondo”), parte del ricco ciclo di conferenze e tavole ronde aperte al pubblico proposto dal “Salon de la Revue”.

La tavola rotonda, tenutasi nella sala intitolata al poeta ed editore indipendente perigordino scomparso recentemente Daniel Delort, è stata aperta dai saluti istituzionali e da un forte messaggio di vicinanza alle vittime dei fatti di Arras avvenuti venerdì 13 Ottobre 2023 dell’ambasciatrice d’Italia a Parigi Emanuela D’Alessandro.

Dopo la lettura delle felicitazioni del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella nei confronti dell’operato del CRIC, la Presidente di “Ent’Revue” Isabel Violante (italianista e lusitanista all’università Paris-Panthéon I), ha ricordato il ruolo prominente dell’Italia nel panorama culturale francese di quest’anno culminato con il titolo di “paese d’onore” al “Festival du Livre de Paris” edizione 2023.

Un’Italia dunque che vuole partecipare al dialogo transnazionale ed europeo, come ribadito dalla presentazione degli ultimi numeri delle riviste “Semicerchio”, rivista di letteratura comparata pubblica anche composizioni poetiche contemporanee e presieduta da Francesco Stella, e “Francofonia”, rivista pioneristica prima rivista italiana sulla francofonia fondata nel 1981 (ed. Olschki).

L’ultimo numero di “Semicerchio” intitolato “Zanzotto e le lingue altre” è stato presentato da Michela Landi, professore associato di letteratura francese, curatrice della sezione francofona di “Semicerchio” e Sara Svolacchia, dottoranda in letteratura comparata presso Università degli Studi di Firenze. Si tratta di un numero che studia tra gli altri il tema del co-linguismo ovvero della co-esistenza di più lingue nella produzione (italo-francese) del poeta Andrea Zanzotto. Il contributo di Svolacchia presenta invece il risultato di ricerche comparatiste sulla traduzione della Commedia dantesca della poetessa francese Jacqueline Risset (rinvenuta grazie ad un carteggio con Zanzotto) e sulla traduzione collettiva in francese della stessa del gruppo CIRCE (Università Paris-Sorbonne III).

Maria Chiara Gnocchi, professoressa associata di letteratura francese presso Università degli Studi di Bologna, ha poi introdotto 83° numero di “Francofonia” intitolata “Francophonies hongroises au féminin”. La rivista, che si interroga sul concetto chiave della letteratura comparata di “letteratura-mondo”, di una letteratura al di là dei confini nazionali, transnazionale, presenta nell’ultimo numero alcune figure di letterate magiare, che hanno scelto come lingua di espressione artistica il francese. Nel suo intervento, Guillaume Métayer, ricercatore presso il CNRS (Centre National de la Recherche Scientifique) in lingua e letteratura francese del XVII e XVIII secolo (Paris-Sorbonne) e traduttore del tedesco e dell’ungherese al francese, ha sottolineato che spesso la scelta della francofonia aveva lo scopo di evitare distinzioni di genere (basti pensare che Emmy de Némethy che adotta come pseudonimo il maschile “Jean”).

Sara De Balsi, professoressa di italianistica presso l’università Cergy-Pontoise con dottorato in letteratura francese e comparata ha infine presentato il suo contributo su Agota Kristof, autrice interamente francofona, che non ha mai tradotto e non si è mai dedicata alla mediazione franco-magiara, i cui poemi trovati post-mortem però si rivelano essere in ungherese. Da qui la necessità di analizzare tale lingua ed i legami con il francese.

La tavola rotonda è stata chiusa dalla lettura ad alta voce di 2 poesie (“À la rue Descartes” di Michèle Finck e gli autografi “Poèmes et Poèmes en prose”) tratte dell’ultimo numero di “Semicerchio”, da parte di Irène Gayraud, “Maîtresse de conférences” in letteratura comparata a Sorbonne Université (Paris IV).

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