Via libera dell’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna al progetto di legge di riordino delle Province, che passano da 9 a 4 o più Bologna Città metropolitana. L’assemblea ha così ratificato le indicazioni uscite dal Cal, il Consiglio per le autonomie locali. Nessuna sorpresa dunque sul nuovo assetto che era già stato deciso mesi fa ma l’ultimo atto prima che la palla torni al Governo non ha posto fine al surreale teatrino che sta tenendo banco da alcune settimane.
Dai toni del dibattito pare che la politica , più che al destino di risorse e competenze, sia interessata dalla guerra dei campanili. Anche oggi infatti è proseguito lo scontro grottesco sui nomi delle nuove province: sarà MoRe o ReMo? Perché allora non la chiamiamo “Provincia della Secchia” come ha proposto il consigliere provinciale Pd Fausto Cigni per mettere tutti d’accordo? A proposito: pochi giorni fa il segretario modenese della Lega Nord, Stefano Bellei aveva minacciato di attraversare il fiume a nuoto per rivendicare il primato di Modena su Reggio evocando il glorioso passato ducale.
In risposta alle polemiche, l’assemblea regionale ha fatto come Ponzio Pilato approvando un emendamento che lascerà alle comunità locali il potere di decidere i nomi dei nuovi enti.