Prato – Neanche il Covid-19 fermerà il premio Cerreto, ideato 12 anni fa da Fernando Meoni, agente immobiliare, che insieme alla moglie Eleonora Lastrucci, apprezzata stilista di alta moda, costumista di cinema e teatro,consegna la prestigiosa statuetta raffigurante San Michele Arcangelo, a quei pratesi che si sono messi in luce nel mondo per il loro talento. Anche se – puntualizza l’ ideatore – a causa delle restrizioni post virus la manifestazione sarà un po’ diversa rispetto al passato”.
Il nome del premio si ispira alla piccolissima località che si estende tra Figline di Prato e Schignano. Non è un caso se esso nasce qui nel 2009, voluto, pensato e organizzato nella canonica della Chiesa locale grazie anche all’apporto fondamentale in quegli anni di padre Sergio, figura importante e indimenticabile. “Le prime tre edizioni – ricorda Meoni – si svolsero nei giardini della Chiesa di Cerreto, tre occasioni di veglia per circa 160 abitanti per la località sopra Figline”.
“E sul perché del premio ho sempre pensato che Prato potesse valorizzare se stessa attraverso i suoi interpreti migliori e soprattutto farli conoscere, perché i pratesi i loro successi li realizzano fuori”, aggiunge. Sulla scelta del premiato Fernando Meoni spiega: “Non è difficile scoprirlo, anzi la difficoltà è nella nomina perché sono tanti i candidati proposti dalla giuria. All’inizio si parte selezionando tra i 15 o 20 candidati, per arrivare prima a 7, poi a 5 ed infine agli ultimi due che andranno in ballottaggio. Il vincitore della manifestazione resta sconosciuto fino alla sera stessa della premiazione. La giuria invece cambia ad ogni selezione ed è formata da nove persone,mentre nelle passate edizioni era di sette”.
Hanno alzato la statuetta di San Michele Arcangelo del Premio Cerreto a partire dal 2009 grandi personalità della cultura, dell’arte, dello spettacolo e delle scienze. Il primo fu Sandro Veronesi, a seguire il maestro Domenico Tondo, la pianista Vanessa Benelli Mosell, lo scenografo Mirco Rocchi con l’attrice Stefania Stefanin, il pittore Andrea Martinelli. E poi Giovanni Nuti, apprezzato medico ma anche pittore, poeta e soprattutto autore di tutte le colonne sonore dei film del fratello Francesco, nonché di alcune delle canzoni più famose portate al successo dall’attore di Narnali. Il filosofo Giuseppe Panella, Giammarco Piacenti, ceo della Piacenti Restauri spa, impegnata nel recupero della chiesa culto della Natività a Betlemme; l’attore Gabriele Tozzi, insieme al tenore Claudio Catalano con un riconoscimento. Infine Cosimo Cecchi lo sviluppatore pratese di software che vive in California.
Alla domanda se c’è stata un’edizione che lo ha particolarmente emozionato, Fernando Meoni ne ricorda diverse. Da quella organizzata all’ultimo momento all’interno della redazione pratese de La Nazione grazie alla disponibilità dell’allora capo redattore Piero Ceccatelli, all’edizione del 2010 quando non venne fatta alcuna cerimonia perché venne deciso di ricordare tre persone che se ne erano andate a breve distanza l’una dall’altra. Mentre lo scorso anno in apertura della serata a Villa Rospigliosi in memoria del filosofo Giuseppe Panella premio Cerreto 2016 e scomparso qualche mese prima, lui stesso ne lesse uno scritto tratto da “Modello Prato”.
Ultima annotazione: il premio San Michele Arcangelo in omaggio alla preziosa tela del 1660 del Naldini custodita nella canonica di Cerreto,nelle prossime edizioni verrà fuori da un calco diverso.
In foto Meoni e il Sindaco Biffoni nella scorsa edizione del Premio Cerreto