Il covid non ferma il Museo del Novecento, mostre, ricerca, eventi e formazione

Firenze – Nemmeno il covid, in risalita in questi giorni, ferma il Museo Novecento Firenze: se la pandemia non consente di accogliere il pubblico,  si continua a lavorare per realizzare, nei limiti delle restrizioni, la programmazione prevista per il 2021.

Il direttore artistico Sergio Risaliti spiega, mentre presenta, con il suo staff,  gli eventi in calendario per quest’anno: “L’attività di un museo non si improvvisa dall’oggi al domani, ma si prepara nell’arco di mesi e anni; ci sono impegni, scientifici e organizzativi, già avviati di cui dobbiamo tenere conto nonostante le grandi difficoltà di bilancio. Come nel 2020, anno complicatissimo in cui abbiamo portato comunque a compimento i progetti prefissati, dobbiamo fare tutto quanto è nelle nostre possibilità per compiere il lavoro avviato. L’autorevolezza di un’istituzione pubblica si riconosce anche da questa capacità di restare saldi nelle avversità ed essere pronti al momento dovuto”.

“Oltre alla valorizzazione delle collezioni permanenti, è necessario investire sulla ricerca, sulla produzione di eventi e sulla formazione – continua Risaliti – per questo abbiamo puntato tanto su mostre internazionali, quanto sui giovani artisti nell’ottica di un museo che non sia solo deposito d’arte o macchina spettacolare ma anche luogo di sperimentazione e di sostegno al talento creativo. In questo senso, aggiungo che dopo i risultati raggiunti in questi tre anni, il Museo Novecento di Firenze deve essere riconosciuto nella sua funzione pubblica con adeguati finanziamenti non solo dal Comune ma necessariamente anche da altre istituzioni pubbliche e private. Risultati che non vanno intesi in senso contabile, cioè per la quantità di biglietti staccati, ma sulla base dell’accresciuta sensibilità e sulla diffusione di una maggiore cognizione dei fatti e dei protagonisti dell’arte novecentesca e di quella attuale. Un servizio che valorizza artisti e ricerche anche ritenute marginali e meno note, senza l’ossessione di celebrare idoli o sottomettersi alle regole del populismo culturale ormai dilagante”.

“Nell’attesa di poter di nuovo riaprire presto i nostri luoghi di cultura – sottolinea l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi – siamo lieti di presentare la programmazione dei prossimi mesi al museo Novecento: un mix di ampio respiro che accanto ai nomi più conosciuti mette giovani di talento continuando nella sua missione di supporto e valorizzazione della nuova generazione di artisti contemporanei, anche assegnando loro spazi per produzione e mostre. Il museo si conferma così, per qualità e innovazione, snodo cruciale per l’arte contemporanea a Firenze e non solo, rafforzando la nostra convinzione che una nuova rinascita dopo mesi funestati dalla crisi sanitaria non può che arrivare dalla cultura e dall’educazione dei giovani”.

Il Museo Novecento è stato riconosciuto a livello nazionale come il primo museo a inaugurare una nuova mostra all’inizio del 2021, con un omaggio allo scultore inglese Henry Moore, a quasi 50 anni dalla sua memorabile esposizione al Forte di Belvedere a Firenze: “Henry Moore. Il disegno dello scultore”, a cura di Sergio Risaliti e Sebastiano Barassi, organizzata in collaborazione con la Henry Moore Foundation (fino al 18 luglio), e “Henry Moore in Toscana”, a cura del solo Risaliti (fino al 30 maggio).

Il programma del Museo Novecento proseguirà con le mostre di artisti che hanno segnato la storia dell’arte moderna come Arturo Martini e Leoncillo. A settembre sarà la volta della personale di Jenny Saville, tra i maggiori esponenti del movimento Young British Artists (con opere in Casa Buonarroti, in Palazzo Vecchio e in altri luoghi della città). Le donne sono protagoniste delle mostre previste per la prossima primavera. Giulia Cenci, finalista al Maxxi Bvlgari Prize 2020, è stata invitata per il ciclo Duel, mentre la giovanissima Chiara Gambirasio realizzerà un intervento sulle pareti del loggiato interno al museo. La valorizzazione delle collezioni prosegue con il nuovo progetto étoile, riservato alle collezioni civiche. Sarà scelta un’opera tra quelle conservate nei depositi, un assolo che permetterà di concentrarsi, in questa prima occasione, su Titina Maselli, autrice di un ritratto ideale di Greta Garbo. Il progetto, a cura di Stefania Ricci e Sergio Risaliti, è realizzato in collaborazione con il Museo Salvatore Ferragamo. A seguire, un altro progetto del ciclo étoile sarà invece dedicato a Vinicio Berti, maestro dell’arte toscana del Novecento di cui ricorre il centenario della nascita e di cui il Museo Novecento conserva un importante fondo di opere, frutto della donazione della vedova dell’artista.

Si rinnova inoltre l’appuntamento con l’architettura. Il nuovo Paradigma. Il tavolo dell’architetto è dedicato a Gender Gap, a cura di Laura Andreini, una riflessione sul ruolo femminile nel mondo dell’architettura con la testimonianza di ben 20 architette, attive a livello internazionale. In autunno, gli spazi al piano terra del chiostro saranno invece occupati dal progetto dedicato al Monte Verità, Anarchia, danza e architettura, a cura di Chiara GattiNicoletta Mongini e Sergio Risaliti dedicato alla colonia di artisti, anarchici, filosofi e pensatori, nata grazie al barone Eduard von der Heydt negli anni Venti ad Ascona.

Il Museo Novecento, nello spirito di collaborazione con altre istituzioni della città, organizzerà inoltre un doppio appuntamento con l’arte contemporanea internazionale nelle sale del Museo Stefano Bardini. Il 29 marzo inaugurerà la mostra di Ali Banisadr, artista iraniano residente negli Stati Uniti, conosciuto per i suoi preziosi dipinti che mescolano riferimenti a Bosch e al surrealismo. Banisadr è stato invitato a realizzare tre dipinti site-specific ispirati dalla lettura della Divina Commedia di Dante, per la Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio, un evento speciale in occasione dei 700 anni dell’anniversario della morte del Sommo Poeta. In autunno, sempre al Museo Stefano Bardini, saranno presentate per la prima volta in un museo pubblico italiano, le opere della pittrice inglese Anj Smith.

Didattica e formazione accanto al programma espositivo: in quest’ottica, verranno istituiti due atelier all’interno delle sale del museo, ciclicamente assegnati a giovani artisti provenienti dall’Accademia di Belle Arti di Firenze, partner di questo progetto. Alla fine del periodo di residenza, gli artisti saranno chiamati a realizzare una mostra all’interno dello spazio loro assegnato: il museo diventerà così centro di produzione, oltre che di diffusione, del talento creativo delle nuove generazioni locali.

Il museo annuncia anche la nascita della Scuola del Pensiero Interdisciplinare che, dai primi di maggio, proporrà dei laboratori volti ad affrontare questioni fondamentali del secolo scorso e della nostra epoca, prima fra tutte “La Rivolta”. Il Museo Novecento intende così porsi come punto di riferimento per un’indagine sulla nostra società e la storia del pensiero contemporaneo, mettendo in dialogo professionisti e discipline apparentemente anche molto diverse tra loro: dalla filosofia, alla letteratura, dall’economia all’antropologia, dalle scienze naturali alla psicoanalisi.

Nel 2021 prenderà vita, inoltre, il corso per curatori, annunciato da tempo, realizzato in collaborazione con l’Università di Firenze.

Altra grande novità sarà la pubblicazione di GONG, la rivista ufficiale del museo, che si propone di conciliare la dimensione accademica con quella più pragmatica e “militante”, al fine di superare gli steccati e di aprire il campo dell’editoria di settore a nuove possibilità della critica e della storia dell’arte.

Si preannunciano, infine, convenzioni e progetti con il Maggio Musicale Fiorentino e con la FAF- Fondazione Alinari per la Fotografia.

Foto copertina: Il Direttore Artistico Sergio Risaliti, per gentile concessione di Luciano Mazziotta

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