Vicopisano – Corallo come meraviglia che racconta di mondi sommersi, come amuleto, come gioiello, corallo nella storia, dai Medici al Novecento, corallo nella poesia, con un approfondimento sulla sua lavorazione tra Livorno e Pisa. Una mostra preziosa, rara, bella da ammirare e da vivere e ricca di approfondimenti culturali quella che sarà allestita nella splendida cornice di Palazzo Pretorio, a Vicopisano, e che verrà inaugurata il 13 ottobre alle 16.30, alla presenza del Sindaco Juri Taglioli e di tutta la Giunta Comunale.
Curata da Ottavio Lazzara, la cui famiglia aveva la fabbrica di corallo più importante di Livorno, all’interno della Villa storica nota come Villa Maria, e da Maria Teresa Talarico, proprietaria di una gioielleria storica di Livorno e direttrice del museo del corallo allestito nella città labronica dal 2006 al 2009, la mostra è stata promossa dal Club per l’Unesco di Pisa e dal Gruppo Culturale Ippolito Rosellini, con il patrocinio del Comune di Vicopisano.
Oltre all’esposizione di coralli e gioielli antichi, la mostra si articolerà in un percorso composto da sei pannelli. Il primo riguarderà l’economia del corallo, dal momento in cui i Medici le dettero il via a Livorno e a Pisa, punti di riferimento per vendita, lavorazione ed esportazione in tutto il mondo dalla metà del 1600 alla metà del 1900. Il secondo pannello ci permetterà di conoscere le modalità di pesca del corallo, presente a Livorno nella varietà “corallium rubrium”, il più resistente e compatto. Sarà la volta del corallo sotto forma di amuleti antichi, nel terzo pannello, come nei versi del Dittamondo di Fazio Degli Uberti riportati nella locandina della mostra: “conforta al riguardar la vista e il core/averne seco quando il folgr cade/pietra non è più util né migliore”.
Grazie al quarto pannello potremo poi conoscere ogni segreto e fase della lavorazione del corallo, fino ad arrivare al quinto pannello e al periodo più recente del suo commercio e a concludere in bellezza con un coinvolgente focus sulla famiglia Medici. Saranno proiettati, inoltre, video realizzati da Luciano De Nigris e Roberta Guglielmini, e daranno ancora più valore alla mostra un pannello dedicato a Fazio Degli Uberti e al suo poema geografico “Il dittamondo”, del XIV secolo, e la Madonna del latte in stucco e cartapesta, risalente al XVII secolo, una sezione a cura del Gruppo Ippolito Rosellini.
nella foto, da destra: il Vicesindaco Matteo Ferrucci, i curatori della Mostra Maria Teresa Talarico e Ottavio Lazzara, il professor Giovanni Ranieri Fascetti, l’Assessora alla Cultura Catia Cavallini e l’Assessore Andrea Taccola.