65 anni non sono una grossa ricorrenza nella vita di un uomo, ma di un Vescovo si, in quanto il Codice di Diritto Canonico prevede che al 75mo anno debba presentare al Papa le sue dimissioni. Oggi l’Arcivescovo di Firenze e Presidente della Conferenza Episcopale Toscana, il Cardinale Giuseppe Betori compie 65 anni. Oggi per lui si apre il suo ultimo decennio d’attività da vescovo. Chissà se oggi le suore straniere che curano la sua cucina gli faranno trovare sul tavolo una torta con le candeline. Alla “ciliegina” ci ha pensato direttamente don Santoro, il parroco delle Piagge, che ieri ha diffuso una lettera, firmata con altri 5 sacerdoti, e una teologa domenicana, contro la Chiesa. Proprio un bel “regalo” di compleanno. Cosa accadrà nei prossimi dieci anni, e come saranno influenzati da questo decennio la Chiesa e la società fiorentina? Nelle settimane scorse il Nuovo Corriere di Firenze, raccogliendo le indiscrezioni di autorevoli esponenti Vaticani, ha annunciato che Betori è destinato ad andare, prima o poi, a ricoprire un importante incarico in Vaticano, a guida di un dicastero della Santa Sede, come Ministro del Papa. Di certo la sua recente elevazione alla dignità cardinalizia comporterà una maggiore frequentazione della Città Eterna, e dei vertici della Chiesa, che già frequenta da anni, essendo stato Segretario Generale della Cei, braccio destro del Cardinale Camillo Ruini. Ad ottobre poi parteciperà, come designato del Papa, al prossimo Sinodo dei Vescovi, allargando le sue conoscenze tra l’episcopato mondiale. In un futuro Conclave per l’elezione del successore di Benedetto XVI, il Cardinale Betori, oltre ad essere probabilmente un papabile, esponente di spicco della linea ruiniana, in contrapposizione a quella del Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, che non gode di molte “simpatie” tra i colleghi cardinali, sicuramente sarà in grado di spostare e dirigere diversi voti importanti di parte del collegio cardinalizio, che saranno decisivi soprattutto nell’ultimo scrutinio. Nel frattempo però Betori a Firenze avrà modo di indire, a primavera, ed aprire, dopo l’estate, la visita pastorale, che durerà all’incirca una decina d’anni. Di sicuro, però, come il suo predecessore, il Cardinale Ennio Antonelli, non riuscirà a finirla. Preparerà, ma chissà se ci arriverà o sarà già in Vaticano, Firenze e la Chiesa italiana, come ha già fatto in altre occasioni, agli Stati Generali della Chiesa Italiana, che si terranno a Firenze nel 2015, e al quale, salvo condizioni di salute particolari, dovrebbe partecipare anche Papa Benedetto XVI, o il suo successore, visto che all’epoca avrà 88 anni e le sue condizioni di salute, secondo i soliti informati vaticani, incominciano a peggiorare. Il neo Cardinale Betori, arrivato a Firenze ad ottobre 2008, in questi tre anni e mezzo ha visitato quasi tutte le 300 parrocchie fiorentine, ha risollevato un clero e una diocesi rimasta schiacciata dallo scandalo don Cantini, scoppiato, e mal gestito sotto l’episcopato di Antonelli, instaurando un buon rapporto con le istituzioni e autorità fiorentine, che si è visto nella partecipazione in massa in Vaticano alla cerimonia per la consegna della berretta cardinalizia. Il suo predecessore invece aveva demandato la rappresentanza alle varie cerimonie prevalentemente all’ausiliare. In più, “da vecchio biblista”, ha rintrodotto, nelle sue omelie, una catechesi del Vescovo che si era persa, con grandi e profondi passaggi spirituali, di cui Firenze aveva, ed ha, necessità. 10 anni non sono tanti per un Vescovo, mentre tante sono le cose da fare a Firenze. Tutti si augurano che il fiorentino, avendo preso la residenza anagrafica a Firenze dall’ottobre 2008, Giuseppe Betori rimanga il più possibile a Firenze. Bisogna però vedere cosa ha riservato per lui il suo “diretto” Superiore nell’alto dei cieli. Auguri Eminenza.