Da alcuni giorni anche il “Codice Rustici” fa parte della preziosa rassegna dedicata ai tesori di carta e ideata e curata da Marco Ferri, dal titolo “Una volta nella vita. Tesori dagli archivi e dalle biblioteche di Firenze” nella prestigiosa Sala Bianca di Palazzo Pitti. Il celebre manoscritto fiorentino, risalente al XV secolo è al centro di un ambizioso progetto culturale, la sua edizione in facsimile che verrà data in dono a Papa Francesco nel novembre del 2015, in occasione del Convegno Ecclesiale Nazionale che avrà luogo a Firenze. Proveniente dalla Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Firenze il libro manoscritto venne realizzato tra il 1448 e il 1453 da Marco di Bartolomeo Rustici ed il titolo esatto del manoscritto è “Dimostrazione dell’andata al Santo Sepolcro”, la prima parte infatti è dedicata al Firenze e al suo territorio con la descrizione di chiese e ospedali che si trovano dentro e fuori le mura, in seguito si parla del viaggio verso Gerusalemme che il Rustici fece in compagnia di Maestro Leale dei Servi di Maria della Santissima Annunziata e di Antonio di Bartolomeo dei Ridolfi.
Da sempre questo codice è ritenuto di grande importanza per i celebri disegni ad acquarello con i quali l’autore corredava le sue descrizioni e che riportano in vita una Firenze del XV secolo con le sue chiese e architetture oggi scomparse o comunque mutate, si ritrova ad esempio un disegno della SS. Annunziata allora Santa Maria de’ Servi e del Bigallo o quello della Badia Fiorentina . Al progetto editoriale, finanziato dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze stanno lavorando i più importanti esperti e gli apparati critici saranno a cura di : Kathleen Olive, Nerida Newbigin e Riccardo Buscagli il Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino Cristina Acidini ed Elena Gurrieri (italianista, bibliotecaria del Seminario Arcivescovile e curatrice del progetto), Franco Cardini, Francesco Gurrieri, Timothy Verdon e Francesco Salvestrini. Intanto la mostra “Una volta nella vita” che andrà avanti fino al 27 aprile, prosegue con successo di pubblico.
Nelle 37 teche è possibile ammirare una suggestiva carrellata di 133 tra documenti e libri provenienti dal territorio fiorentino, tra questi : tre documenti archivistici di Michelangelo; un disegno di Raffaello; l’atto di battesimo di Leonardo da Vinci e un altro testo che reca le sue postille; due lezioni di Galileo su Dante e il suo Inferno; opere attribuite a Andrea Mantegna, Alessandro Allori e Giovanni Stradano; autografi di Girolamo Savonarola, Poliziano, Carlo V, Cosimo I de’ Medici, Joachim Winckelmann, Ugo Foscolo,Giuseppe Pelli Bencivenni, Giovanni Fabbroni, Pietro Vieusseux, Eugenio Barsanti, Vasco Pratolini, Eduardo De Filippo e Dino Campana, del Premio Nobel Eugenio Montale (presente con una poesia e due inediti acquerelli), e ancora un papiro del IV-I secolo a.C., una Bibbia del XII secolo, un corale del XIII secolo, schizzi di Fattori e Signorini, una mezza dozzina di edizioni della Divina Commedia, tra cui una del 1481 con incisioni di Alessandro Botticelli, il primo Vocabolario degli italiani (dell'Accademia della Crusca), il decreto relativo all'abolizione della pena di morte in Toscana (1786) e il primo numero della versione italiana di Topolino.