Il cinema nelle carceri: formare attraverso l’audiovisivo

Portare il cinema dentro le carceri. Questo il progetto di Fondazione Sistema Toscana, curato da Sveva Fedeli e realizzato per Regione Toscana nella Casa di Reclusione di Massa, che già lo scorso anno aveva dato ottimi risultati consentendo di porre le basi per la costruzione di un’opportunità formativa nuova sia per gli studenti che per i reclusi. Un attimo di tempo trascorso insieme nel segno di una vita sociale e culturale aperta e libera.

Il prossimo mercoledì, 3 giugno, si concluderà la seconda edizione del laboratorio. Un percorso di formazione alla legalità attraverso il linguaggio audiovisivo, che ha visto la collaborazione delle insegnanti della scuola carceraria ed ha coinvolto, in forma sperimentale, l’Istituto di scuola superiore D. Zaccagna di Carrara, con venticinque studenti, delle classi 3A Geometri e 3B Ragioneria, e le loro docenti, le prof.sse Lagomarsini e Baccioli. La partecipazione dell’Istituto Zaccagna è stata possibile grazie ad un progetto sulla Legalità che da molti anni viene promosso e sostenuto da alcuni insegnati. La programmazione degli incontri, iniziata lo scorso 12 dicembre, è partita da una riflessione sul carcere attraverso i film dei grandi maestri del cinema. Ospiti della Casa di Reclusione sono stati l’Ispettore Manzi, per il film “Il Gemello” e Giorgio Colangeli, attore principale del film “L’aria salata“.

Il 3 giugno gli studenti torneranno in carcere e, accompagnati da alcuni detenuti, saranno osservatori consapevoli dell’ambiente detentivo. Visiteranno l’area della tessitura, i luoghi del lavoro e si confronteranno con gli spazi della vita quotidiana di un detenuto. L’incontro proseguirà poi nella sala polivalente, aera comune e luogo di eventi culturali e di spettacolo, dove il Garante regionale dei Diritti dei detenuti Dr. Franco Corleone ed il Direttore della Casa di Reclusione di Massa, Dr.ssa Maria Martone, portando il loro saluto, contribuiranno alla discussione rispondendo alle numerose domande che studenti e reclusi si potranno scambiare a proposito dell’esperienza del laboratorio.
Per i reclusi questa sarà un’altra delle numerose giornate di detenzione, che diventerà però l’occasione per parlare di sé e delle proprie emozioni, per farsi sentire e per riflettere sulle proprie condizioni detentive, in un confronto aperto con l’esterno.

Seguirà la proiezione di un cortometraggio, “Mala Vita“, di Angelo Licata, con Luca Argentero e Francesco Montanari, un film che nasce da un progetto di grande interesse socio-culturale, legato al nome della nota autrice Goliarda Sapienza ed al premio letterario a lei dedicato. Il premio valorizza la creatività dei detenuti e l’importanza di dare loro uno spazio individuale in un ambiente che tende, per definizione, a spersonalizzare il singolo. Il cortometraggio, proiettato lo scorso 26 marzo su Rai 3, è liberamente ispirato al racconto vincitore del premio Goliarda Sapienza 2013: “Pure in galera ha da passa’ ‘a nuttata”, di Giuseppe Rampello, detenuto a Regina Coeli.

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