Pistoia – Ci provo. E non lo nego, lo faccio con tanta paura di non venir capita e venir tacciata per ciò che non sono affatto. E lo faccio a mia totale e personale decisione.
Conoscete l’Africa? Conoscete la vita che conduce un africano, le loro abitudini, usi e costumi? Conoscete il loro sistema tribale, le consuetudini e regole imposte, badate bene, non dalla legge, ma dai loro capi tribù. La legge, ma più che altro chi la rappresenta, in quei luoghi è peggiore dei luoghi stessi. Conoscete i loro sorrisi ed i loro pianti? Conoscete le paure, la fame e le terribili decisioni che vengono prese, riguardo l’abbandono dei figli perché non in grado di mantenerli? Conoscete il profumo della savana, il colore del tramonto ed il Bush, che regala e toglie ogni volta qualcosa.
Conoscete la mano tesa di un bambino ed il suo sorriso, il suo grazie, perché gli avete donato una caramella od una penna per scrivere? Conoscete i loro silenzi, la dignità e la storia di un popolo che è passato dal colonialismo al nulla?
Io si, conosco tutto questo. E molto, molto altro. Conosco le corse per sfuggire alla morte, la miseria e la morte per mancanza di sostentamento e di cure necessarie. Conosco le strategie per arrivare al domani, ma non oltre. La vita giorno per giorno, perché dopodomani è già miraggio.
Sono addolorata da ieri, e da molto prima di ieri, perché in Africa c’è bisogno di aiuti e speranze. Non di esclusioni. È vero che non tutti sono persone oneste, brave e rispettose, ma noi lo siamo? Ne siamo certi? Arrivano da noi solo i peggiori? Non è vero. Indubbio che tra tutti vi siano “anche” persone indegne che portano solo delinquenza e pessime azioni. Ma tra noi , bianchi, non esistono persone che stuprano, ammazzano o spacciano?
Allora che fare? Impedire l’aiuto umanitario è sbagliato. Serve intervenire laddove nasce il problema, a casa loro. Torture e stupri, fame e morti per carenza sanitaria devono finire, con ogni mezzo possibile. È laggiù che bisogna adottare misure forti contro un potere che nega loro l’esistenza stessa. Non impedire l’approdo a chi cerca di salvare la propria vita, e quella dei propri figli.
Credetemi, loro vorrebbero vivere nel proprio paese non qui, con clima più freddo e visti come usurpatori. Taluni lo sono? Si, forse, ed allora di agisce di conseguenza, con applicazione di leggi dirette al contrasto.
Basta con questo buonismo da una parte o negazionismo dall’altra, che sicuramente porta voti perché accarezza la pancia di chi vede una minaccia dagli “ sbarchi”, ma che lede la dignità di un popolo, il nostro, che da sempre ha fatto del credo Cristiano, una virtù.
L’Europa deve fare la sua parte. Indubbiamente vero. Indubbio che un Ministro debba far valere il fatto reale, che l’Italia non può contenere da sola tutto questo esodo, e che ognuno dei paesi europei debba fare la sua parte. Ed invece tutti voltano la faccia, e non da ora. L’Italia è l’approdo più vicino, quello più facile da raggiungere. Ed è inevitabile che accada di sentirsi “ invasi”, più che paese accogliente. Subire qualcosa di non voluto è di per sè negativo, e porta ovvie reazioni.
È stato sbagliato proprio tutto quanto, da sempre: a partire dai centri male organizzati, alle Ong ed i tanti soldi che sono circolati, consentendo guadagno sulla pelle di queste persone, accolte ma non integrate. È stata mal gestita la redistribuzione tra tutti i paesi europei, il loro inserimento nella società, la loro formazione e le possibilità lavorative o comunque occupazionali. Perché niente deve venir garantito gratuitamente, ma tutto deve venire meritato e senza sconti.
Ciò che serve è una politica mirante a ricostruire sistemi socio politici economici stabili, un nuovo pensiero illuminato, senza i quale resta solo il tribalismo.
Ciò che emerge dal “sentiment “ generale, è una pessima immagine di “bighellonismo” ( per dirla alla toscana) con cellulari in mano, a spasso tutto il giorno, quando non peggio. Non è una buona immagine. Non credo che minori, bambini o donne siano delinquenti, sono sicuramente esseri umani in grande difficoltà, non hanno chiesto loro di nascere in un luogo così ostile, in cui prevalgono solo violenza e fame.
Tutto ciò, è ovvio, ha creato negli anni forte malessere, e oggi ne vediamo ( e leggiamo) con che toni forti la società si esprime in merito. Ma tra negare la vita ad un prossimo nostro e accogliere, cercando una mediazione possibile, c’è un mare ed una nave. Quella che da ieri offre riparo a più di 600 persone, ed attende di capire da che parte dirigere la rotta.
Forse questo braccio di ferro serve per scuotere l’Europa, forse così facendo si vuole creare l’incidente ( ma senza feriti, ne sono certa) necessario per cambiare sistema di accoglienza. Ma per cortesia, cari compatrioti, restiamo umani. Con fermezza e decisionismo, senza arretrare sui principi, innegabili, di sicurezza e legalità, da ribadire con forza, ed azioni politiche serie, ma restiamo umani. Grazie.