La Chiesa di Reggio Emilia-Guastalla conclude in questi giorni l’anno centenario della nascita di monsignor Gilberto Baroni (1913-1999), che fu pastore diocesano dal 1965 al 1989. Per solennizzare la ricorrenza, il vescovo Massimo Camisasca ha invitato il cardinale Camillo Ruini, che di Baroni fu ausiliare a Reggio Emilia negli anni 1983-86, a presiedere una Messa commemorativa martedì 16 aprile alle 21 nella Cattedrale di Santa Maria Assunta.
Altre iniziative per ricordare i cent’anni dalla nascita sono state l’intitolazione a Baroni della via in cui sorge il nuovo centro pastorale del Sacro Cuore, nel quartiere di Baragalla, e la presentazione di un libro che raccoglie il suo magistero sul mondo della scuola. Lo scultore Augusto Giuffredi ha inoltre realizzato una lapide-memoriale dell’incontro fra monsignor Baroni e Giovanni Paolo II, in occasione della visita del Papa a Reggio Emilia del 5 e 6 giugno 1988. Lo scorso 14 marzo, nella Messa di suffragio per i Vescovi defunti della Diocesi reggiano-guastallese presieduta dal vescovo, monsignor Francesco Marmiroli ha ricordato nell’omelia da lui tenuta il ricco magistero di Baroni e la sua appassionata sollecitudine pastorale.
Nato a Gherghenzano di San Giorgio di Piano (Bologna), Gilberto Baroni fu ordinato sacerdote il 18 ottobre 1935 dal cardinale Nasalli Rocca nella Basilica di San Luca. Dopo aver svolto molteplici incarichi nella Curia arcivescovile bolognese, il 4 dicembre 1954 Pio XII lo nominò ivi vescovo ausiliare, con il titolo della Chiesa di Tagaste; fu il cardinale Lercaro a consacrarlo il 27 dicembre dell’anno stesso, nella Cattedrale Metropolitana di San Pietro a Bologna.
Nel 1963 venne trasferito alla Diocesi di Albenga, da cui poi, due anni più tardi, passò in quella di Reggio Emilia, ove entrò il 6 giugno 1965. Nel febbraio 1973 Baroni assunse anche l’incarico di vescovo di Guastalla, finché dal 30 settembre 1986 i due territori ecclesiastici non vennero accorpati nell’unica Diocesi reggiano-guastallese.
Monsignor Baroni concentrò il suo lungo episcopato nell’attuazione del Concilio Vaticano II: sarà proprio il cardinale Ruini a ricordarne la figura nell’omelia.