Il caldo cambia la dieta degli italiani: boom di ortofrutta, gelati e smoothies

Firenze – Il caldo detta le sue regole, anche sulla tavola degli italiani. A renderne conto è la Coldiretti, che snocciola i mutamenti trasformandoli in cifre: nel carrello crescono frutta e verdura  (+3%), acqua non gassata (+17%), fino al +19% per i gelati in vaschetta, che segnano così il loro trionfo rispetto allo scorso anno.

E’ quanto emerge in base ai dati Nielsen relativi al giugno 2017, che si è classificato al secondo posto tra i più caldi dal 1800 secondo il Cnr. Ad aumentare sono, sottolinea la Coldiretti, “anche i consumi di mozzarella con un +13% come le bevande a base di the mentre per le birre alcoliche chiare, con gradazione inferiore ai sei gradi, il balzo è dell’11%. L’anomalia climatica – sostiene la Coldiretti – ha influenzato comportamenti e consumi con gli Italiani che non escono di casa, cucinano meno e fanno aumentare gli acquisti di cibi pronti e rinfrescanti oltre che di bibite e frutta che ha fatto registrare nel 2017 il record degli acquisti degli ultimi 17 anni. Un andamento influenzato dalle condizioni meteorologiche, ma anche da uno stile di vita più salutistico con il ritorno della dieta mediterranea.

Fra gli alimenti più gettonati, si assiste al boom di “smoothies, frullati e centrifugati consumati al bar, in spiaggia o anche a casa di frutta e verdura che – precisa la Coldiretti – soddisfa molteplici esigenze del corpo: nutrono, dissetano, reintegrano i sali minerali persi con il sudore, riforniscono di vitamine, mantengono in efficienza l’apparato intestinale con il loro apporto di fibre e si oppongono all’azione dei radicali liberi prodotti nell’organismo dall’esposizione al sole, nel modo più naturale e appetitoso possibile”.

Infatti questa tipologia di alimenti sono zeppi di antiossidanti “naturali” come le vitamine A, C ed E che, precisa la Coldiretti, “sono contenute in abbondanza in frutta e verdura fresca. Peraltro quest’anno la frutta che si è salvata da nubifragi e siccità è dolcissima per le condizioni climatiche che hanno garantito un elevato grado zuccherino e di sostanze antiossidanti (vitamine, antociani e betacaroteni). Purtroppo però nelle campagne – conclude la Coldiretti- si soffre per i prezzi in calo fino al 40% che non coprono i costi di produzione per effetto delle distorsioni del mercato”.

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