E’ il primo pomeriggio. Due volanti della Polizia di Stato sono parcheggiate nel Viale della Maternità, davanti all’edificio 9. E’ la clinica ostetrica dell’Ospedale Careggi di Firenze. Uno dei corridoi al pian terreno è affollato. Ci sono medici e infermiere che parlano con tre poliziotti. E c’è la famiglia di Amel, una giovane donna marocchina che nella notte ha dato alla luce il suo bimbo di 26 settimane, nato già morto.
«Amel ha partorito da sola, qui nella sua stanza, su questo letto – raccontano i parenti della ragazza – senza nessuno che l’aiutasse e senza nessuna assistenza. Siamo nel 2012, come è possibile che succedano queste cose?».
La famiglia di Amel ha sporto denuncia contro i medici del reparto. Il marito, la madre, zii e cugine sono tutti sconvolti da quanto accaduto. Secondo loro il caso di Amel è stato trattato con negligenza e imperizia, ed il bambino, che aveva raggiunto il peso di un chilo e mezzo, nato al sesto mese di gravidanza, forse si poteva salvare. Per questo ci sono i poliziotti.
«Siamo qui per raccogliere le testimonianze della ragazza e dei suoi parenti, ascoltiamo i medici e acquisiamo la cartella clinica – ci spiegano – porteremo tutto al giudice. Sarà lui a decidere cosa fare».
La famiglia ha chiesto che sia eseguita l’autopsia sul corpicino del bimbo. Il giudice dovrà stabilire se autorizzarla. Intanto la cugina di Amel ci racconta, dall’inizio, come è andata la storia. «Mia cugina è stata ricoverata un mese fa per una minaccia di aborto – spiega – Si era rivolta al Pronto Soccorso dell’ospedale dii Empoli e da li è stata trasportata al Careggi». Quel che riusciamo a ricostruire, dal suo racconto, è che la ragazza da venerdì scorso non sentiva più i movimenti del feto e chiedeva insistentemente controlli. Ad un primo tracciato eseguito nella mattinata di sabato sembra che i medici non avessero riscontrato problemi. Nel pomeriggio, sempre di sabato, verso le 18, pare ci fossero invece dei problemi, forse tachicardia. Solo a mezzanotte, nel terzo ed ultimo controllo della giornata, i medici hanno rilevato l’assenza del battito e dichiarato la morte del feto. A questo punto non è chiaro se il parto sia stato indotto o sia avvenuto, come dice la famiglia, spontaneamente. In ogni caso, il bambino, purtroppo nasce già senza vita. Amel e suo marito vogliono adesso capire cosa sia successo, se è stato fatto tutto il possibile, se il loro figlio si poteva salvare…