Firenze – Edvard Munch definì questo spettacolo “il più potente paesaggio invernale dell’arte Scandinava”. Si tratta di John Gabriel Borkman una delle ultime opere di Ibsen (1896) in scena al Teatro della Pergola fino a domenica 25 che ha come protagonista Gabriele Lavia, per la regia di Marco Sciaccaluga.
Il freddo evocato da Munch è un gelo interiore, dell’anima. Ma chi è John Gabriel Borkman? Un uomo fanatico della carriera. Incarcerato per affari poco puliti afferma di essere il portavoce del progresso” e affossatore del vecchio mondo precapitalistico. Tornato in libertà vive barricato in casa ma si trova a fare i conti con il suo ambiente familiare che è a sua volta un microcosmo carico di tensioni in particolare fra fra due sorelle, la moglie la cognata(il primo amore di John Gabriel).
Lavia è un interprete non solo magistrale ma con una il carisma di una forza trascinatrice che insieme a Laura Marinoni e Federica Di Martino rende appieno le varie sfaccettature di questo dramma vigoroso e al tempo stesso raffinato sia per la personalità dei soggetti coinvolti, sia per lo scenario di un fine ottocento dove il mito del superuomo s’interseca con l’idealismo e con la psicoanalisi anticipando l’inquietudine del Novecento ma anche problematiche di ogni epoca e quindi ancora estremamente attuali.
Un’atmosfera drammatica, talora cupa ma con risvolti tragicomici assai bene interpretata dalla scenografia di Guido Fiorato dalle luci di Marco D’Andrea, dalle luci di Andrea Nicolini
Una produzione Teatro Nazionale di Genova, Teatro Stabile di Napoli, Fondazione Teatro della Toscana