Firenze – Parte da Iacopo Ghelli, candidato a consigliere comunale della lista Firenze Città Aperta, che sostiene la candidata unitaria della sinistra Antonella Bundu nella corsa a sindaco di Firenze, un vero e proprio piano del verde urbano. Ghelli, moderatore ufficiale del percorso partecipato San Salvi per Tutti, lancia un sistema di parchi che possano consentire una agevole circolarità del verde cittadino.
Ed ecco il primo punto, fondamentale, di criticità: Firenze ancora oggi non ha un piano comunale del verde urbano ma solo un regolamento del verde. “Dei brandelli sono presenti nel piano della tramvia che ha dovuto censire i luoghi che affianca e a cui porta, tra cui i giardini, ma non esiste il necessario piano complessivo – ricorda Ghelli – un piano cui si aggiunga anche la parte dell’agricoltura urbana e degli orti urbani, che tanto servono come scudo contro le speculazioni edilizie sui terreni delle periferie, a sostegno del reddito tramite l’autoconsumo e a diffondere la cultura agricola”.
La proposta. Si prevede un sistema di collegamenti tra le aree verdi, i parchi, terreni e giardini, di Firenze. Da Monte Ceceri alle Cascine secondo i dettagli riportati in un documento (questo pdf). “Si crea così un verde ferro di cavallo per Firenze, fatto dei suoi parchi e giardini – spiega Ghelli – una sorta di via di collegamento capace di cambiare i nostri stili di vita e consenta di ritrovare la mobilità nel verde, ciclabile e pedonale, per tratti utili oltre che alle proprie passioni e sport, a recarsi al lavoro e a scuola, al mercato o presso uffici pubblici. Il ferro di cavallo si collega a sua volta, a est e a ovest, al parco fluviale dell’Arno”.
Non solo, il “sistema dei parchi” è anche un generatore di lavoro: “per associazioni e cooperative di giovani, che possono gestire punti di riparazione e di noleggio per biciclette, monopattini elettrici e non, skate, pattini ecc che possono occuparsi degli asinelli della ono-terapia con i giovani psicologi coinvolti, che possono narrare le storie dei singoli parchi e presentarne le varietà arboree, floreali, officinali, che possono informare e indirizzare il turismo dei camminatori e ciclistico, che possono organizzare giornate escursionistiche delle colline e offrire attività culturali, ricreative e di ginnastiche dolci. Una economia nel verde, del verde”.
” La rivoluzione, di stile di vita e culturale – conclude Ghelli – sta nel passare dal giardino visto come oasi attorniata dal cemento, da raggiungere partendo da casa o dall’ufficio, alla mobilità svolta in tutto o in parte nel pieno verde, per raggiungere la casa o l’ufficio. Il verde torna di nuovo percorso per la donna e l’uomo, luogo di parte delle proprie attività. Un’occasione per coinvolgere la cittadinanza in un processo di partecipazione e di proposta”.