I volti della povertà in carcere, testimonianze e fotografie

Un volume per «andare dietro le sbarre» e aprire uno squarcio di speranza

Un volume fotografico per «andare dietro le sbarre» e aprire uno squarcio di speranza nel buio di tanti vissuti I volti della povertà in carcere, racconti di uomini e donne che vivono l’esperienza del carcere di san Vittore un tema a cui abbiamo scelto di dedicarci in questo anno giubilare e in vista dell’apertura di papa Francesco della Porta Santa nel carcere di Rebibbia.

Le storie dei condannati e degli operatori raccolte da Rossana Ruggiero si riflettono nelle fotografie in bianco e nero ad opera di Matteo Pernaselci, che ne catturano gli oggetti e i luoghi e mostrano una povertà sociale e umana che non è più possibile ignorare. Tra le tante vicende quella di Berrich, infermiera tunisina arrivata in Italia per scappare dal primo matrimonio ora condannata per minacce dopo aver scoperto il tradimento del compagno, e Roberto, ragazzo di 23 anni di cui quattro già passati in carcere per reati commessi sotto l’effetto di sostanze che si prepara a tornare in libertà e a seguire la sua passione per la musica.

«La condanna peggiore è il non senso. Il carcere non è l’altro mondo in terra, il luogo dove vogliamo mandare la parte cattiva del nostro mondo, non può essere l’inferno ma, semmai, sempre il purgatorio. Il contrario dell’inferno non è il limbo, attesa senza speranza e quindi inutile indugio» scrive il card. Matteo Maria Zuppi nella prefazione.

Il volume si apre con la testimonianza del direttore del carcere di San Vittore Giacinto Siciliano e contiene i contributi di Giuliano CrepaldiPiero Di Domenicantonio e Andrea Monda.

«Questo libro si situa in questo movimento, rivoluzionario, della tenerezza, di cui incessantemente Francesco parla ad un mondo distratto, intorpidito, i cui organi della sensibilità si sono atrofizzati» scrive il direttore de L’Osservatore Romano Andrea Monda. «Un mondo [quello carcerario italiano] che ad agosto del 2024 è arrivato a contare 64 suicidi. Il carcere come pena di morte. La radice è in quella rivoluzione della tenerezza che deve partire dal cuore di ciascuno di noi».

Mattia Pernaselci, (Roma, 2001) consegue la maturità classica e si dedica alla street photography: le strade di Roma e i poveri diventano le storie che racconta attraverso le immagini. Le sue fotografie sono state pubblicate su L’Osservatore RomanoVatican NewsAvvenireFamiglia CristianaSky Sportil Corriere dello Sport.

Rossana Ruggiero, (Bitonto, 1977) è componente del Consiglio Centrale di Roma della Società San Vincenzo de Paoli e scrive per le testate vaticane e per la rivista vincenziana “Conferenze di Ozanam”. Giurista e bioeticista nell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, è autrice del volume “Il Bambino Gesù un Unicum nel panorama della sanità. La natura giuridica dell’Ospedale” (LEV,2019).

Total
0
Condivisioni
Prec.
Vita di Ossip Bernstein: all’origine dei conflitti di oggi

Vita di Ossip Bernstein: all’origine dei conflitti di oggi

L'ultimo libro di Enrico Franceschini

Succ.
Troy: a Omero sarebbe piaciuto il colossal con Brad Pitt e Diane Kruger

Troy: a Omero sarebbe piaciuto il colossal con Brad Pitt e Diane Kruger

Ricorrono vent’anni del film-cult le cui riprese terminarono nel dicembre 2004

You May Also Like
Total
0
Condividi