La Mediopadana nel giorno dell’inaugurazione si è trasformata in un grande palcoscenico. Il cantiere è scomparso come per magia e tutta l’area è stata tirata a lucido per la sfilata di politici e autorità. Volti più o meno noti sono accorsi numerosi a vedere e farsi vedere all’ombra della stazione firmata dall’architetto Calatrava. Il grande assente è stato il presidente del Consiglio Enrico Letta, ma a sorpresa si è presentato l’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani che insieme a Romano Prodi è venuto a Reggio a consolarsi con qualche applauso dopo la disgraziata avventura dell’elezione del Presidente della Repubblica.
Bersani e il Professore sono scesi dal treno speciale in arrivo da Bologna insieme ai ministri Graziano Delrio e Maurizio Lupi e all’amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti. Con loro sul palco sono saliti Sul palco assieme a loro il vicesindaco di Reggio Ugo Ferrari, la presidente della Provincia Sonia Masini, il governatore della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, il vescovo Massimo Camisasca. Presenti anche il sindaco di Bologna, Virginio Merola e la presidente della Provincia di Bologna, Beatrice Draghetti reduci dall’inaugurazione della stazione tav del capoluogo emiliano.
Sul palco è salita anche la protagonista dimenticata: l’ex sindaco di Reggio Antonella Spaggiari, che ha affidato all’architetto Calatrava la realizzazione dell’opera. Tra il pubblico anche i due grandi contendenti della politica reggiana: Pierluigi Castagnetti e Franco Bonferroni.
L’altra faccia dell’inaugurazione: i contestatori
Lontano dal palco, nel parcheggio delle Fiere, sorvegliata a vista da un cordone di forze dell’ordine è andata in scena la contestazione dei No Tav. Poche decine di giovani, per lo più del centro sociale Aquarius, hanno dato vita ad una protesta pacifica che si è risolta senza tensione. Slogan contro l’alta velocità, qualche cartello di protesta e musica. Nessun violento calato dalla Val di Susa come si temeva la vigilia.