Firenze – I pericoli di internet: un problema che riguarda molti ragazzi e che i genitori spesso non sanno come affrontare. Pericoli e dipendenza dalla rete, problematiche che vedono coinvolti sempre più giovani. Per questo ci è sembrato interessante il progetto proposto dalla psicologa Elisa Marcheselli che in aprile ha seguito per 20 ore i ragazzi delle terzeclassi dell’ istituto comprensivo Petrarca di Montevarchi.
Il progetto sviluppato dalla dottoressa in una prima parte ha illustrato il mondo delledipendenze da internet parlando in maniera specifica della dipendenza da social network ,in particolare modo da Facebook addìction. Ha mostrato ai ragazzi che sottolineandooggi è possibile parlare anche di dipendenza sganciate dall’ uso di una sostanza. Un comportamento ripetuto nel tempo – ha detto la psicologa – diventa comunque una prigione per la mente. Ha continuato a parlare il loro linguaggio contestualizzando il fenomeno dell’evoluzione delle nuove tecnologie raccontando come sarà che tra 5 anni (un mondo di virtual chat in streaming con prevalenza di video) e delle tecnologie in realtà aumentata e virtuale ingrado di riprodurre davanti ai nostri occhi mondi fantastici e scenari di ogni genere.
Scoprire la pericolosità dell’ uso improprio dei social e il fenomeno psicologico di scollamento dalla realtà è stata per i ragazzi una sorpresa. La dottoressa li ha voluti far interagire intenzionalmente con il card board, tecnologia di realtà aumentata, per fare in modo che si rendessero conto del pericolo dell’ isolamento sociale che il mondo infinitodella tecnologia può in un certo senso creare.
La seconda parte del progetto è stata dedicata all’ analisi dei 5 pericoli del web più diffusi: pedofilia on line, cyber bullismo, sexting, syberstolking, truffe on line tutto con filmati e condivisioni di esperienze che alcuni ragazzi hanno avuto il coraggio di esporre. Una parte del progetto, inoltre, è stata dedicata all’ incontro con i genitori che sono stati informati sui pericoli del web e messi in grado così di educare i figli alla navigazione on- line allo stesso modo di come un figlio deve essere educato per affrontare la vita di tutti i giorni.
Un progetto dai feedback positivi sia da parte dei ragazzi, che hanno seguito con attenzione, che dai professori. Più preoccupati i genitori che attraverso il progetto si sono resi conto di un mondo che può cambiare la vita dei propri figli ma felici di aver avuto degli strumenti per comprendere e poterli aiutare.
“I ragazzi hanno compreso – conclude la dottoressa Marcheselli – che non è necessario eliminare la tecnologia ma è importante imparare ad utilizzarla”.