I numeri spaventosi di una guerra che la Russia non può vincere

Più a lungo dura la carneficina, peggiori saranno le conseguenze

In pace i figli seppelliscono i padri. In guerra sono i padri a seppellire i figli“. (Erodoto). Alcune informazioni e riflessioni a un anno dall’aggressione

Perdite umane – I dati sulle perdite sui due fronti, forniti da varie fonti, spesso non concordano, ma gli ordini di grandezza sono signifiativi e impressionanti. Le vittime civili nel Paese invaso sono state quasi 7.000 secondo l’Alto Commissario Onu per i diritti umani: circa, 2.700 uomini, 1.000 donne, quasi 400 bambini. Circa 17.200  I feriti fra la popolazione civile.  Nel solo mese di novembre, le vittime civili sono state 160, i feriti 530. Circa 14 milioni di persone hanno dovuto abbandonare la loro abitazione.

86.700 i militari russi  sono rimasti uccisi  dall’avvio dell’invasione, secondo il ministero della Difesa di Kiev.  Mosca avrebbe perso anche 280 aerei, 260 elicotteri, 1700 velivoli senza pilota, oltre 2.900 carri armati e  6.000 veicoli corazzati; oltre 600 missili da crocera sono stati abbattuti. 

Le stime della comunità di “intelligence” americana sono di 100.000 perdite sia russe,sia ukraine. Questo significa che ciascuno dei contendenti avrebbe perso circa tanti soldati quanti erano stati impiegati all’inizio delle ostilità. Per ripristinare  le forze combattenti l’Ucraina si giovò delle  migliaia di volontari che intendevano difendere il loro paese e dei veterani che avevano combattuto nel Dombass dal 2014. La Russia ricorse alla leva di 300.000 coscritti (settembre), in parte non ancora istruiti.

Circa 400.000 cittadini russi sono fuggiti all’estero, spesso giovani per sfuggire alla nuova leva di Putin; l’esodo ha riguardato soprattutto il Kazakhstan, che ha accolto circa 200.000 cittadini russi; circa 70000 sono fuggiti in  Georgia. Secondo altre fonti i russi fuggiti sono tra 500000 e un milione.Questo esodo ricorda la rivolta dei giovani americani contro la guerra in Vietnam.

La potenza della Russia. La maggioranza dei media occidentali, dei politici, degli analisti presentano la Russia di oggi  come una grande potenza. Ma il GNP della Russia è all’incirca uguale a quello italiano – quindi il reddito pro capite è meno di un terzo – le spese militari sono un decimo di quelle degli Stati Uniti, circa uguali a quelle di Francia e Germania. E’ una grande potenza solo per le forze nucleari strategiche, ma nessuno oggi pensa che esse possano essere impiegate, nemmeno in casi estremi. La struttura economica è di tipo capitalistico, ma l’efficienza è minore di quella tipica delle democrazie occidentali; la corruzione è alta. Stupisce che nell’Occidente la Russia sia vista come una minaccia per le tendenze espansionistiche.

Aiuti militari. Biden ha rinnovato il supporto americano a Kiev con una tranche di aiuti da due miliardi di dollari che prevede l’invio, tra gli altri, dei missili Patriot,  che rafforzeranno la difesa.  I soldati ucraini inizieranno l’addestramento sui Patriot negli Stati Uniti la Fort Sill, in Oklahoma,

Il Patriot è un missile terra-aria statunitense per la difesa tattica; ha un raggio di azione tra 30 e 160 chilometri e una velocità cinque volte la velocità del suono. Costa 3 milioni di dollari. Recentemente è stato usato per abbattere un drone russo, che da Amazon costa  200 dollari! Il Generale Perkins ha commentato:  “ it wasn’t a very cost-effective way of dealing with the problem”. Secondo Justin Bronk,del British defense think tank Royal United Services Institute, è improbabile che i Patriot diano un contributo significativo, maggiore a quello fornito dai sistemi di difesa russi S-300 già operativi. (L’impiego militare di droni è cresciuto enormemente. Droni di fabbricazione iraniana sorvegliano normalmente dal cielo le mosse  dell’esercito ukraino; nello stesso tempo droni di fabbricazione turca o americana  aiutano gli ukraini  a sorvegliare le truppe russe.). Biden ha rifiutato di fornire missili a largo raggio, come gli ATACMS che hanno una gittata di 399 km,  e che quindi potrebbero colpire in profondità il territorio russo,  per evitare un coinvolgimento diretto e il rischio di divisione nella NATO.

Nel futuro è improbabile che l’Uccidente possa fornire   aiuti allo stesso ritmo tenuto fino ad ora;l’Ukraina in una settimana spara tenti proiettili di artiglieria quanti gli Stati Uniti ne producono in un mese.

La milizia privata russa Wagner spende “100 milioni al mese per la guerra” . Lo ha detto il portavoce del Consiglio della sicurezza nazionale Usa, John Kirby, precisando che “Wagner ha 50.000 uomini dispiegati, di cui 10.000 contractor e 40.000 detenuti reclutati dalle carceri russe”.  “I combattenti Wagner hanno svolto un ruolo fondamentale a Bakhmut”, dove il presidente Volodymyr Zelensky è stato in visita due giorni fa, ha aggiunto Kirby.  La Corea del Nord ha completato una prima consegna di razzi e altre armi  alla  Wagner .

Cyber age. In  questa guerra I droni e l’intelligence basata sull’ampio impiego di computer e di intelligenza artificiale hanno celebrato il loro massimo impiego. Non deve stupire, se ricordiamo l’enorme sviluppo di internet nelle nostre societàquasi il 70% delle persone è connesso in rete, ogni giorno, tre anni fa, gli utenti hanno pubblicato ogni giorno su Facebook 300 miliardi di email, e 600 milioni di tweet. Inoltre  più di 5.000 satelliti  orbitano intorno alla Terra e grazie ad essi nulla di quanto accade al suolo può sfuggire. Settimane prima dell’invasione gli Stati Uniti hanno fornito informazioni dettagliate sul movimento delle truppe russe; in seguito le forze ukraine sono state assistite nell’individuare gli obiettivi russi, e i sistemi digitali sono stati difesi da cyberattacks.

Reazioni  alla guerra. L’economia russa ha reagito meglio di quanto si prevedeva. Nei primi giorni dopo l’invasione ragnava il caos da Mosca a Vladivostok; gli investitori internazionali sono fuggiti in massa, dopo che sono state imposte le sanzioni il reddito nazionale, la borsa e il rublo hanno subito un crollo. Gradualmente lo scenario è cambiato, in un tempo relativamente breve si è assistito alla ripresa. La produzione industriale   nei primi dieci mesi è diminuita solo dello 0,1 per cento, ma prevalentemente per la crescita delle spese militari, stoffa, tanks, missili, mentre sono diminuite le spese cicili: la produzione di auto è dimezzata.. Oggi il rublo è tornato al valore che aveva nel 2015 ripetto al dollaro: sei rubli per un dollaro. E’ prevedibile che il collasso delle importazioni  di beni ad alta tecnologia provochi un accentuarsi della recessione.

In marzo il 14% dell’opinione pubblica disapprovava  l’intervento  militare;  alcuni mesi dopo la cifra è salita al 20%;  i dissidenti sono prevalentemente le persone che in generale disapprovano Putin  e il Governo, che hanno sostenuto le manifestazioni anti regime del 2021. In giugno il 47%  era decisamente favorevole, il 28% moderatamente favorevole. In settembre, in seguito alla nuova mobilitazione, si assiste a una crescita della popolazione ostile alla guerra. 16.000 attivisti sonodetenuti nelle carceri russi per aver partecipato, nei primi mesi dall’invasione,  alle manifestazioni contro la guerra  Peradossalmente, una forte critica viene dagli ultranazionalisti, come il ceceno  Ramzan Kadyrov, che chiedono una linea più dura..

Ma la maggioranza sostiene  Putin, la cui popolarità è salita, come dopo l’annessione dela Crimea, nel 2014. Gli argomenti di chi da un supporto incondizionato sono: misura inevitabile, difesa contro la NATO, “liberiamo l’Ukraina da nazisti e fascisti”, desiderio di proteggere  la popolazione russofona dell’Ukraina, “Putin non aveva alternative”; le accuse alle truppe russe di assassini e torture sono fake mews  ukraine.Dopo alcuni mesi dall’inizio del conflitto l’attenzione e le preoccupazioni della popolazione sono diminuite.

Rischio di impiego di armi nucleari tattiche. E’ improbabile che la Russia ricorra alle armi nucleari. Il loro impiego non sarebbe molto utile ai combattimenti che le forze di terra devono affrontare; non ci sono obiettivi militari, come porti, grandi assembramenti di truppe o di mezzi corazzati che giustifichino un attacco nucleare. Inoltre la Russia dovrebbe affrontare la riprovazione mondiale. Brasile, India e Cina non hanno condannato l’invasione russa, ma certo condannerebbero il ricorso a tali armi. Xi Jinpin e Olaf Scholz in un incontro in novembre dichiararono che si oppongono all’uso o alla minaccia dell’uso di armi nucleari.Tuttavia, qualora Putin violasse il tabù nucleare, che resiste da oltre settant’anni, probabilmente la NATO risponderebbe solo con armi convenzionali per evitare una pericolosa escalation. Forse le armi nucleari sono, come diceva il Presidente Mao molti anni fa, una “Tigre di carta”.

Un rischio forse maggiore viene dall’eventualità che venga colpito (intenzionalmente o per errore) uno dei circa 130 cassoni contenenti  22 elementi di combustibile irraggiato, che si trovano nell’ area interna al perimetro della centrale nucleare di   Zaporizhzhia; è la principale centrale nucleare  ucraina. Dispone di 6 reattori nucleari. Nel marzo 2022  è stata occupata dalle forze russe;  continua a essere gestita da personale ucraino, sotto il controllo russo. L’esplosione disperderebbe una enorme quantità di materiale radioattivo.

E’ ormai chiaro che la Russia non può vincere questa guerra. Le forze ukraine son determinate a difendere il paese e a contrattaccare, gli aiuti militari, soprattutto degli Stati Uniti, forniscono armi di grande efficienza. Se la Russia  intende proseguire la guerra, si espone  a perdite inaccettabili per la sua popolazione e a una degradazione economica. Fino ad ora l’Occidente ha usato solo il bastone per convincere la Russia a terminare la guerra: è tempo di mettere in campo anche la carota.

Gli Occidentali, soprattutto gli Stati Uniti, dovrebbero assumere l’iniziativa: convincere Zelensky che un atteggiamento intransigente prolungherebbe le sofferenze e le distruzioni del suo Paese. Ma difficile sarà  persuadere  Zelensky, che punta a costringere la Russia in angolo, a restituire tutti i territori (di cui Putin ha già celebrato l’annessione)i, Crimea inclusa, ad accettare la sconfitta, a non offrire a Mosca alcuna garanzia. Più a lungo dura la guerra, peggiori saranno le conseguenze.

“La guerra è un atto contrario alla ragione umana”
Lev Tolstoj

(Fonti: Foreing Affairs, Proliferation News, Carnegie: thisweek@carnegieendowment.org.), Unione Scienziati Per Il Disarmo.)

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