Parliamoci chiaro: i tagli veri, quelli di cui la politica ha davvero bisogno, non sono questi. Un piccolo risparmio, però, l’ordine del giorno approvato giovedì dal consiglio provinciale lo porterà: 24mila euro all’anno.
Il documento, presentato da Pd e Idv, prevede “l’abbassamento fino al 50% dei fondi previsti per i gruppi consiliari (si tratta di un risparmio di circa 24mila euro all’anno a partire dal 2012) e la riduzione del numero di consigli e commissioni in modo da rendere più efficace il lavoro di Giunta e Consiglio”. Lo stesso documento invita “i componenti di Giunta e Consiglio a devolvere volontariamente un contributo a favore delle categorie più bisognose”.
Il documento è stato presentato a seguito della discussione dell’ordine del giorno del capogruppo Udc Mario Poli, bocciato invece dal Consiglio, che chiedeva “la riduzione dei compensi per i consiglieri provinciali, il presidente del Consiglio provinciale, il presidente della Provincia, e gli assessori provinciali del 10%, e la diminuzione sempre del 10% i fondi messi a disposizione dei Gruppi Consiliari”.
Alla votazione non hanno partecipato i consiglieri del gruppo del Pdl, che hanno motivato la loro scelta definendo demagogico il tono di entrambi i documenti e rimarcando la necessità di aprire un confronto più ampio su temi di questa importanza.
Nella lunga e animata discussione nessuno però ha toccato il tema dei veri costi della macchina amministrativa: costi che vanno ricercati negli assessorati e nelle società partecipate. Il gettone di presenza e i fondi destinati ai gruppi consiliari sono solo gocce nel mare degli sprechi.