Firenze – “Il pericolo viene dall’inatteso” sottolineava Archiloco (VII secolo a.c.) e questa constatazione è sempre valida non solo nella vita reale ma anche nel cinema e nel romanzo. La suspense ha un effetto shocking quando scaturisce improvvisamente da una situazione di tranquillità e di svago.
E il paesaggio del Chianti, tra l’azzurro del cielo, il verde delle colline e gli antichi borghi sembra un ambiente perfetto per un week end romantico. Quale scenario può apparire più distante dal tradizionale contesto thrilling? .Figuriamoci da quello horror.
Anche il paesino di BorgoLadro fuori dalle vie di comunicazione dove i due protagonisti, Orlando ed Elise, fanno una breve sosta per comprare due bottiglie d’acqua sembra il posto più tranquillo del mondo, abitato solo da anziani pensionati .Eppure, anche se si tratta solo di vaghe sensazioni, si percepisce qualcosa d’ inquietante.
Di solito, gli anziani sono cordiali e, specie in Toscana sono dei buoni conversatori. Qualche volta, però, di fronte a dei “forestieri” si mostrano ombrosi.
Orlando ed Elise, probabilmente, pensano che vivere in una località così appartata li abbia resi un po’ burberi, irascibili e niente più .
Poi,però, accadono dei fatti apparentemente banali: l’atmosfera si incupisce e lo scenario cambia più volte con un crescendo di pathos, fino alla svolta decisiva sensazionale, traumatica.Ma non tutto è ancora chiaro, c’è un nuovo, conclusivo colpo di scena e un finale aperto, che, lascia il lettore con il desiderio di procedere oltre, preannunciando. di fatto, un, prossimo sequel.
. “I misteri di Borgoladro” (Newton Compton Edit. 2020)è l’ultimo romanzo di Filippo Semplici, toscano ,quarantatré anni, amante di thriller, rock e Dylan Dog. Esordisce nel 1999 a 23 anni con il Cucciolo . E’ inoltre, autore di Senza paura e Il giorno dei morti, oltre che di numerosi racconti comparsi su riviste e antologie.
Ha pubblicato Il faro (premiato al Terni Horror Fest) per le collane Delos Digital e Weird Book. Sempre per Delos, ha pubblicato Quattro minuti a mezzanotte. Ha vinto il Premio Nebbia Gialla con il racconto La suggeritrice, uscito per Il Giallo Mondadori.
I misteri di BorgoLadro si svolge in un paese immaginario che Semplici ha collocato nel territorio di Barberino Val d’Elsa dove risiede (e all’ amenità delle sue colline si è ispirato). Anzi ha “collocato” BorgoLadro in una zona vicina alla Cupola di San Michele , un monumento che sorge isolato nella campagna, che incuriosisce e un po’sconcerta perché che è una sorta di copia in miniatura della cupola del Brunelleschi e fu edificata alla fine del XVI secolo dove sorgeva l’antica e per molti versi misteriosa città di Semifonte che voleva rivaleggiare con Firenze e che fu completamente distrutta da quest’ultima nel 1202. Anche questo particolare, sebbene solo accennato, contribuisce ad avvolgere il racconto in un’aura di mistero.
Nelle note dell’autore alla fine del libro, Semplici ci racconta di aver visto a 8 anni La casa, film horror capostipite del genere; “l’ho fatto nonostante i divieti dei miei genitori e la minaccia di sequestro dei giocattoli se solo avessi osato avvicinarmi alla TV, quella sera”. Ma ricorda anche che, a undici anni, “obbligò” suo padre ad accompagnarlo alla proiezione del primo Nightmare. Da lì a Stephen King, Poe, Lovecraft e Matheson il passo è stato breve Ma poi, ci rivela di essersi anestetizzato alle forme di spavento letterarie Fino a che, in età adulta, ha scoperto che nella vita, la paura è di altro tipo “Che ci crediate o no -scrive – questo libro nasce dalla paura. Per noi, per i nostri figli, per le insidie che troppo spesso proliferano dove non dovrebbero”.
E questo libro che è un romanzo avvincente in un crescendo di emozioni e di angoscia, al tempo stesso è occasione di denuncia e di analisi sui pericoli del nostro tempo.