CRIF è inclusa nella classifica internazionale Fintech 100 e le proprie soluzioni sono state accreditate dalle più prestigiose società di ricerca indipendenti. Da sempre CRIF investe su best practice e certificazioni in materia di qualità e sicurezza e oggi è membro riconosciuto di associazioni e organizzazioni di settore.
Fondata a Bologna nel 1988, CRIF ha una rilevante presenza globale e opera in quattro continenti (Europa, America, Africa e Asia) e il suo sviluppo è guidato da una visione e da un approccio globale. Oggi è leader in Italia nelle soluzioni a supporto dell’erogazione e gestione del credito retail e, grazie alle competenze acquisite in più di 25 anni di attività su mercati altamente competitivi, è il primo gruppo nell’Europa continentale nel settore delle credit information bancarie e uno dei principali operatori a livello globale nei servizi integrati di business & commercial information e di credit & marketing management; inoltre mette a disposizione dei consumatori la propria conoscenza e il proprio patrimonio informativo, con servizi appositamente studiati per aiutarli a prendere decisioni in modo sereno e consapevole nel mercato del credito e in quello immobiliare. CRIF è impegnata nell’inclusione digitale e finanziaria: lavora responsabilmente per offrire soluzioni innovative a supporto dei clienti per migliorare l’accesso al credito in conformità con la normativa vigente, consentendo alle persone finora escluse e meno servite di accedere ai servizi finanziari digitali.
Specializzata in sistemi di informazioni creditizie (SIC), business information e soluzioni per la gestione del credito, offre a banche, società finanziarie, confidi, assicurazioni, società di telecomunicazioni, utilities e imprese un supporto qualificato in ogni fase della relazione con il cliente. Dalla pianificazione delle strategie di sviluppo all’acquisizione, fino alla gestione del proprio portafoglio e degli eventuali crediti insoluti. Con l’innovazione alla base del loro costante sviluppo, le soluzioni CRIF consentono di anticipare l’evoluzione dei mercati, di migliorare le performance di business, di ridurre i rischi di credito e commerciali, di prevenire le frodi e di ottimizzare i propri processi contenendo i costi.

Oggi oltre 6.300 banche e società finanziarie, 55.000 imprese e 310.000 consumatori nel mondo utilizzano i suoi servizi in 50 Paesi. CRIF è una società indipendente, il cui capitale è detenuto per il 90% dai soci fondatori e dal management e per il restante 10% circa da alcuni istituti di credito. Tra questi ultimi, fin dagli anni ’90 nella compagine azionaria sono presenti anche 3 banche di livello internazionale, quali BNL-BNP Paribas, Deutsche Bank e Banco Popolare (la maggiore banca popolare italiana). Il fatturato 2017 del gruppo si è attestato sui 510 milioni di euro.
“La nostra clientela è costituita per un 50% da imprese – ci dice il general manager di CRIF Marco Preti – e per un 50% da banche. Fino al 2008, dati i notevoli flussi economici che comunque circolavano nelle aziende, in pochi si interessavano realmente del patrimonio netto e della tenuta creditizia. Negli anni della crisi invece, l’attenzione a questo specifico settore della finanza è diventato il cuore del problema”.
Quindi, paradossalmente, negli anni della crisi (dal 2008 al 2015 circa, ndr), le vostre attività sono cresciute?
“Non esattamente – dice Preti -: diciamo che abbiamo consolidato quel numero di clienti, circa 10mila, che abbiamo curato nei nostri 30 anni di vita“.
Ma la ripresa economica, dal vostro osservatorio privilegiato, c’è effettivamente come certificano gli Isitituti specializzati o no?
“C’è, c’è, non fortissima ma costante. E le banche in questi anni hanno preferito aprire linee di credito a chi avesse le credenziali per sopravvivere diminuendo dunque il flusso di denaro”.
Qual è l’identikit dell’azienda che ha tenuto?
“Non c’è un identikit preciso – dice ancora il general manager -, diciamo l’azienda medio-grande che ha investito nella tecnologia e nella digitalizzazione e con particolare propensione all’export. Oggi le aziende che hanno retto sono decisamente più solide che in passato”.
Sono così importanti le informazioni commerciali per un’impresa?
“Naturalmente sono fondamentali, noi abbiamo realizzato il servizio Cribis.it per la prevenzione dei rischi di crediti, sia in Italia che all’estero. In qualsiasi mercato, redditività e obiettivi dipendono dalla capacità di prendere decisioni in tempi rapidi. Si devono saper scegliere dunque clienti, fornitori e partner in base alla completezza ed alla velocità delle informazioni mirate, aggregate, fruibili. Noi valutiamo lo stato di salute dell’eventuale interlocutore del nostro cliente, con dati economici-finanziari e indagini ad hoc sul territorio di riferimento”.
Quale futuro per il mondo del lavoro in Italia davanti ad una progressiva tecnologizzazione?
“Punto fermo il mantenimento, anzi lo sviluppo del Jobs Act nelle sue forme di flessibilità in uscita ed entrata dal e nel mondo del lavoro perché la futura robotizzazione porterà ad una trasformazione radicale di meccanismi e ruoli. E chi non saprà o aggiornarsi o adattarsi, rischia di venire espunto da qualsiasi tipo di professionalità”.