I grillini si prendono Parma

La svolta: il Movimento 5 Stelle conquista la città ducale

Matteo Billi

Un boato ha scosso Parma qualche minuto dopo le 15. Ma questa volta non si è trattato di un sisma anche se qualcosa di epocale è accaduto nel cuore del capoluogo ducale. Era l’urlo dei parmigiani sotto i portici del Grano quando è apparsa la prima schermata dei dati dello spoglio del ballottaggio: Federico Pizzarotti 60%, Vincenzo Bernazzoli 40. Un risultato espressione di una sessantina di sezioni ma che non si è più discostato da quello finale: 60,23% per il candidato del Movimento 5 Stelle, 39,77 per quello del centrosinistra. E così dopo (quasi) quattordici anni di città governata dal centrodestra Parma cambia ancora, diventa simbolo di un movimento che in questa tornata elettorale ha conquistato i primi sindaci della sua storia e che, stando alle parole di Beppe Grillo, dopo “Stalingrado” ora va “alla conquista di Berlino”, ovvero della capitale. Vedremo. Intanto in piazza Garibaldi dopo i cori “Fede-Fede” e “Italia-Italia” è il tempo di festeggiamenti ma con un profilo basso per quanto accaduto ieri a pochi chilometri di distanza, nell’Emilia di Ferrara, Modena e Bologna.

“A parte gli elettori ringrazio mia moglie – le prime parole del neo sindaco – E tutti quelli del movimento con cui ho lavorato nell’ultimo anno, tutto il gruppo con cui abbiamo impostato il programma elettorale. Faremo tutto nella massima trasparenza, sempre, quando ci saranno da prendere decisioni popolari e quando meno. Spero che la partecipazione rimanga alta perché abbiamo sempre detto che l’attenzione da parte dei cittadini è la maggior garanzia sia per le decisioni da prendere sia per il controllo di quanto viene fatto”. La sconfitta di Bernazzoli colpa dell’inceneritore? “Più che per quello penso che la sconfitta degli avversari sia arrivata perché non hanno capito che quando i cittadini chiedono qualcosa bisogna dare delle risposte. La democrazia diretta pretende che non vengano fatte scelte dirette sulla loro testa”. Cosa dice all’opposizione? “Che noi ascolteremo tutti. Tra l’altro, come ho detto più volte, il nostro programma è molto simile al loro…”.

Non la pensa proprio così lo sconfitto, Vincenzo Bernazzoli, che raggiunge i giornalisti al suo comitato elettorale ma non va a rendere onore al neo sindaco in piazza Garibaldi (almeno nella prima parte del pomeriggio): “I cittadini hanno voluto fare una scelta netta. Negli anni passati hanno subito un forte trauma e la scelta odierna è stata radicale. Ma è anche vero che il centrodestra si è saldato con i grillini”. Quale autocritica? “La nostra proposta era di serietà, onestà e di cambiamento. Entrava molto nel merito e richiedeva un impegno collettivo. Nessuna autocritica particolare, i cittadini in democrazia hanno scelto e questo è quello che conta”. Che contributo darete dall’opposizione? “Viste le difficoltà cui questa città deve fare fronte l’opposizione sarà inflessibile ma anche responsabile sui temi fondamentali perché ci sono fasce sociali che soffrono e non sono gli ultimi che devono pagare il prezzo di queste difficoltà. La voglia di rivincita del centrodestra ha portato i voti al candidato grillino”. Resterà in consiglio comunale? “È una valutazione che farò insieme agli altri che hanno partecipato con me alla tornata elettorale. Credo di avere dimostrato in questa campagna elettorale attenzione alla città e rispetto. Due valori che qualsiasi forma riterremo di scegliere non verrà a mancare nei prossimi anni nei confronti di questa città”.

Per quanto riguarda la composizione del consiglio comunale di certo c’è che dei 33 consiglieri più il sindaco (l’amministrazione precedente ne aveva 40 più uno) 19 oltre a Pizzarotti saranno quelli grillini, forse un monocolore per la prima volta governerà Parma nei prossimi cinque anni. Per i seggi che andranno all’opposizione mancano ancora dati certi, con il Pd che dovrebbe avere 5-6 rappresentati e uno a testa gli altri partiti, compresi quelli che hanno perso al primo turno.

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