Ho paura quando ascolto di attacchi alle sinagoghe. Quando leggo scritte che inneggiano al nazismo e negano la Shoah. Ho angoscia nel vedere recapitata una testa di maiale alla comunità ebraica di Roma, all'ambasciata d'Israele e ad un museo. Ciò che mi fa ancor più paura, come scrisse una volta Alexander Stille, è pensare al giorno in cui non ci saranno più testimoni diretti di quel periodo tragico che portò alla morte milioni di ebrei. Ho angoscia se penso al giorno in cui, con ricostruzioni perverse e tendenziose, si negherà la storia. Chi obietterà quel giorno il finto mito degli italiani fascisti brava gente, usato come alibi per coprire gli errori tragici commessi dal regime di Mussolini, dalla Monarchia Savoia e dal nazismo. Cosa accadrà il giorno in cui non ci sarà più nessuno a dire: “sbagliate, non è stato così, io c'ero”. Io c'ero e sono sopravvissuto. Sono rimasto in vita grazie alla solidarietà e all' umanità di chi scelse di testimoniare concretamente la difesa dei propri simili. Furono molti coloro che non restarono passivi di fronte alle atrocità di una ideologia disumana.
Oggi nel giorno della Memoria vorrei partire proprio da loro. Vorrei ricordare quelle persone, gente comune, non ebrei che hanno salvato la vita ad almeno un ebreo. Taluni sono riconosciuti Giusti fra le Nazioni, con questo nome sono insigniti e celebrati dallo Yad Vashem. Eroi. Santi. In Toscana i Giusti sono 107. Alfredo De Girolamo li ha "mappati" in un testo breve ma ricco di significati: Gino Bartali e i Giusti Toscani, edito da Ets con prefazione di Franco Cardini. Un libro che racconta, testimonia storie coraggiose. Elencare i nomi dei Giusti non è un semplice esercizio mnemonico. E' ricordare al mondo che è doveroso portare gratitudine eterna a queste persone. In queste ore le istituzioni toscane celebrano il Giorno della Memoria.
Ovunque nella nostra regione si tiene acceso il ricordo. Perché come scrisse Giovanni Spadolini: "il razzismo e' in radice incompatibile con qualunque Stato di diritto". Nel libro di Alfredo De Girolamo oltre alla vicenda di Gino Bartali sono riportati anche altri episodi tra questi il podestà antifascista Giovanni Gelati, la famiglia Cecchini e la storia bellissima di padre Arturo Paoli. Don Paoli e la sua rete clandestina per proteggere gli ebrei dalla persecuzione: in quegli anni di inferno della seconda guerra mondiale, per merito di Don Paoli, centinaia di ebrei furono salvati da morte certa. Terminata la guerra Don Paoli andò missionario in Sudamerica. Da qualche anno e' tornato in Italia e vive a Lucca. E' ultra centenario. Ha recentemente incontrato il pontefice e non smette di essere: "mirabile esempio di grande spirito di sacrificio e di umana solidarietà". Concludo, la storia non è di chi nega l'Olocausto ma di eroi-santi come Don Paoli, ricordiamolo sempre. Anche dopo questa giornata.
Enrico Catassi
NELLA FOTO. Alfredo De Girolamo