L’ufficio antievasione del Comune di Reggio, a partire dalla sua istituzione nel 2011, ha segnalato all’agenzia delle entrate 850 presunti ‘furbetti’ evasori per un totale di 9.8 milioni di imposte evase. Sul totale di queste contestazione, l’agenzia delle entrate ha accertato 2 milioni di evasione, ma il dato è aggiornato al 2015.
La casistica delle sospette evasioni è varia, si va dalle società che operano senza partita iva, agli abusi edilizi con lavoro in nero fino alle residenze fittizie all’estero. Soprattutto in quest’ultimo caso l’attenzione del comune può essere molto rilevante: è più facile per un messo comunale, che per l’Agenzia delle Entrate, accorgersi se un cittadino risieda effettivamente in Italia mentre dichiara di vivere all’estero. E proprio questo infatti è uno degli ambiti che fin dall’inizio l’Agenzia ha chiesto ai comuni di tenere sotto controllo per cercare di intercettare qualche presunto evasore. Il fisco ha ricevuto dal Comune di Reggio, a partire dal 2011, ben 2.062 segnalazioni, alcune di queste multiple rispetto a singole posizioni. L’incentivo per il comune è sostanzioso: si tratta del recupero del 100% del’imposta di competenza comunale che è stata evasa.
La situazione è stata illustrata giovedì sera (22 giugno) in commissione comunale Affari generali dal comandante della Polizia Municipale Stefano Poma, che ha spiegato come tutte le segnalazioni “nascono nell’ambito di procedimenti comunali”. Poma ha spiegato che tutta l’attività avviene in base alle direttive della Agenzia delle Entrate, che svolge anche degli incontri di formazione per rendere le segnalazioni più efficaci. Non tutti i potenziali casi sospetti, infatti, diventano automaticamente una segnalazione: c’è bisogno di un lavoro di scrematura e l’Agenzia ha dato concrete indicazioni su quali tipologie siano più potenzialmente ‘‘fruttuose’ (ad esempio: il sospetto di falsa residenza all’estero) al fine del recupero di somme significative per l’erario.