Mentre il sindaco Graziano Delrio piangeva giustamente miseria per le casse municipali ulteriormente prosciugate dalla manovra economica del Governo, la sua maggioranza in consiglio comunale votava “no” su tutti i fronti di un possibile risparmio interno in termini di poltrone e stipendi degli amministratori.
Il casus belli è scoppiato in sala Tricolore dopo la presentazione di alcune proposte, firmate dall’ex esponente dell’Italia dei Valori Matteo Riva, dal grillino Matteo Olivieri e da Claudio Bassi del PdL seppur in ordine sparso. Il Partito democratico ha votato compatto, eccezion fatta per Ernesto D’Andrea che si è espresso a favore del risparmio, negando le richieste di riduzione del numero degli assessori, del dimezzamento delle indennità per i presidenti di consiglio e circoscrizione e i rappresentanti comunali presso enti e aziende, delle riduzione dei gettoni di seduta in consiglio o commissioni. E dell’eliminazione del direttore generale. Nella maggioranza da registrare l’astensione di Sel che non ha però avuto il coraggio di votare a favore come il consigliere D’Andrea.
Le proposte rifiutate avrebbero comportato per le casse pubbliche reggiane un risparmio di oltre mezzo milione di euro. Molte le prese di posizione al limite dell’indignazione dopo l’atteggiamento del Pd reggiano: Reggio5stelle ha invitato i cittadini a scrivere mail di protesta ai consiglieri Pd che si sono opposti al risparmio. Claudio Bassi del PdL parla di “perdita di credibilità della maggioranza stessa”; Ermes Anigoni, presidente provinciale Confesercenti, parla di segnale negato di sensibilità e di buon gusto”