Firenze – Storia e frammenti di vite emergono dalle immagini, in bianco e nero, di grande formato, che dal 31 maggio fino al 10 settembre 2019, sono in mostra nel Salone Borghini al Museo degli Innocenti di Firenze. Marco Paoli, l’autore delle trenta foto, racconta la Toscana, la sua terra, da più prospettive, per lo più sconosciute e sicuramente inedite, da un collage di oggetti, ricordi di un passato che ora non è più, o da sovrapposizioni di momenti trascorsi che hanno lasciato la loro impronta fissata su un muro residuo testimone ormai decadente.
Hallelujah Toscana, il titolo della mostra, è composta, insieme alle immagini, dalle poesie di Alba Donati, che danno voce ai luoghi collocandoli in uno spazio definito della regione.
Scendere le scale che portano nello Spazio Borghini e trovare delle immagini che esplodono di luci e ombre, sottopone il visitatore a un salto, dall’ombra alla luce guizzante delle foto. In un susseguirsi di interni, dove l’uomo ha lasciato tracce involontarie del suo passaggio, la natura fa da protagonista in tutta la sua energia. Sfonda i muri e lascia fluire il sole insieme alla vegetazione. Oppure sono racconti minuziosi dove anche l’ombra di una foglia è parte della narrazione. O il rigore delle simmetrie di antiche architetture che si riflettono cristalline nel silenzioso liquido. Sorprende ogni foto. Ognuna è uno sguardo su un paesaggio diverso. Mai scontato.
Seguire il passi e i movimenti di chi ha vissuto in quelle stanze non è facile, non richiama alla mente fatti incisi nella storia dell’umanità, ma il quotidiano dei più. Testimonianze di vite trascorse attraverso rappresentazioni lasciate al presente.
Tra queste un’immagine stupisce, quella della Fonte delle Fate, dove, la bellezza classica della struttura, che costituiva la fonte medioevale, è cosparsa di coccodrilli e figure sdraiate in bronzo, opera contemporanea di un artista a cui è sfuggito il senso del luogo e il fascino della sua leggenda. Una foto che suggerisce un’altra interpretazione del lavoro di Marco Paoli.
Come se oltre il confine della realtà rappresentata, l’artista scegliesse l’immagine per comunicare, dissentire o commuovere. Infatti Marco Paoli, del suo lavoro dice: “In questo viaggio ho ritrovato la meraviglia, lo splendore nascosto ai più; ma ho visto e sofferto anche l’abbandono in tutta la sua potenza. Gloriosi passati sepolti e dimenticati; rovine, resti, splendidi edifici dismessi e lasciati a loro stessi. Dove le tracce dell’umanità si perdono e la natura, indisturbata, trionfa… Il titolo è importante, è un gioco di equilibrio tra il sacro e il profano, come nel testo di Leonard Cohen. Hallelujah è un inno, una semplice esclamazione. Talvolta è sarcastica, magari polemica”.
Marco Paoli che è nato a Tavarnelle Val di Pesa, ma vive e lavora a Firenze, ha pubblicato molti lavori fotografici, tra cui Amazonlife Project, la documentazione del progetto Busajo a Soddo, in Etiopia, a sostegno dei bambini di strada, i volumi Ballads, Silenzio, ed Ethiopia. Ha esposto a Washington nella sede del consiglio Europeo, a New York alla sede dell’ONU, a San Francisco e al Macro di Roma.
La mostra Hallelujah Toscana, a cura di Sergio Risaliti, direttore artistico del Museo Novecento, si inserisce nei festeggiamenti dei seicento anni dell’istituzione degli Innocenti che da sempre è impegnata nella tutela e nella promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Hallelujah Toscana
Fotografie di Marco Paoli
Firenze, Museo degli Innocenti
31 Maggio – 10 settembre 2019
Piazza SS. Annunziata, 12
La mostra è inserita nel percorso del Museo degli Innocenti, visitabile con il biglietto del Museo.
Info: www.istitutodeglinnocenti.it
Foto: Ospedale Psichiatrico di Maggiano