Firenze – Condanna per gli atti di violenza, i vandalismi e le aggressioni alla polizia nel corso della manifestazione non autorizzata di venerdì 30 ottobre è stata espressa dal presidente della Regione Eugenio Giani: “Si è visto chiaramente che si trattava di poche persone, venute solo per fare violenza; persone da isolare e trattare con durezza”, ha detto. “Quanto accaduto è gravissimo” ha aggiunto, dicendosi “orgoglioso dei fiorentini, dei commenti di condanna sui social a proposito delle violenze di strada”. Giani ha rivolto poi un ringraziamento alle forze dell’ordine per “la grande serietà e professionalità con cui hanno svolto il loro lavoro”. “Firenze è una città alla quale non appartiene la violenza e che nei momenti di difficoltà, come ora con il covid, si stringe e lotta unita”, conclude il presidente.
Analoga solidarietà alle forze dell’ordine è stata espressa da Santino Cannamela Presidente Confesercenti Citta’ di Firenze: ” Non è stata una manifestazione o comunque qualcosa di riconducibile al principio costituzionale della libertà di espressione, ma una preordinata guerriglia urbana condotta con tutte le tecniche del caso. Obbiettivo “militare”: forze dell’ordine e il centro storico della città più bella del mondo. Ecco perché quanto visto stanotte deve essere condannato, senza se e senza ma, da tutti coloro che si riconoscono nei principi della democrazia e della pacifica convivenza. Adesso non resta che contare i danni ed augurarsi possano comunque essere identificati gli autori dei gesti criminali a cui abbiamo assistito in tutte le dirette social della serata. Tutta la nostra solidarietà e un grande ringraziamento alle forze dell’ordine che hanno fatto quanto possibile per difendere la città da una vile aggressione”.
“I manifestanti che ieri sera e stanotte hanno sfregiato Firenze vanno perseguiti e condannati. Non si può dare voce alla sofferenza con la violenza. Cortei illegali, organizzati con comunicazioni partite dai vari social network, e che hanno trasformato il centro storico in un campo di battaglia. La città – spiegano il presidente del Consiglio comunale Luca Milani con i vice presidenti Emanuele Cocollini e Maria Federica Giuliani – non meritava di essere trattata in questa maniera anche perché l’amministrazione ha sempre ascoltato le richieste e le necessità di chi lavora e si è sempre prodigata per cercare le soluzioni. La situazione che stiamo vivendo è simile, ma forse anche peggiore, a quella che i fiorentini dovettero subire dopo l’alluvione del 1966. Allora un’unione d’intenti ci portò a superare, tutti insieme, le avversità che colpirono Firenze. Siamo convinti – concludono Milani, Cocollini e Giuliani – che occorra ritrovare solidarietà per superare questa emergenza sanitaria che sta minando fortemente l’economia di una città che non deve, per nessun motivo, essere messa a ferro e a fuoco con atti di guerriglia illegale”.