Guerra in Ucraina: i russi cominciano a riscrivere la storia

Un manuale per le scuole ispirato da Putin tende a demonizzare l’Occidente

Consolidata prassi è quella che a scrivere la storia siano quelli cui la vittoria ha arriso. A smentire questo adagio ci ha pensato Mosca che, senza attendere il verdetto della storia, ha già modellato a suo piacimento le ultime annate  che riguardano il paese in un manuale di storia dedicato ai liceali. Secodo la Tass nuovo libro, presentato nei giorni scorsi dal ministro dell’educazione russo Serguei Kravtsov alla presenza di Vladimir Putin, spiega ai giovani studenti gli avvenimenti più  recenti, dalla « riunificazione della Crimea « alla cosiddetta « operazione speciale », cioé l’aggressione armata all’Ucraina, nonché  « l’ingresso di nuove regioni nella Federazione russa », cioé l’annessione di 4 regioni ucraine decretate da Mosca.

Il manuale, riporta ancora l’agenzia di stampa russa, « racconta gli atti dei nuovi eroi della patria » dedicando una corposa sezione di una trentina di pagine agli anni  che vanno dal 2014, anno dell’annessione della Crimea, allo scopo di « trasmettere gli obiettivi dell’offensiva in Ucraina », e cioé, come aveva già sostenuto Putin nel febbraio del 2022, la demilitarizzazione e denazificazione del paese di Zelenski, descritto come un paese « ultranazionalista » in cui ogni dissidenza è bandita e il neonazismo é in auge. Neonazismo cui viene dedicato un intero capitolo perché sarebbe rinascendo non solo in Ucraina ma in occidente, reo anche di ‘falsificare la storia ».

Nel testo, che sarà distribuito nelle scuole a settembre, si riprendono pari pari le posizioni di Putin e cioé che l’invasione dell’Ucraina era stata lanciata per « mettere fine alle ostilita`  messe in atto dall’occidente » e rispondere alle provocazioni ucraine  fomentate dall’occidente » che nel 2014 avrebbero portato alla riunificazione della Crimea,  annessione che secondo il manuale avrebbe servito  « salvare la pace ». Tutte le azioni militari poi mirerebbero soltanto a « proteggere il Donbass eda assicurare in modo proattivo la sicurezza della Russia »

Il manuale, come commenta il quotidiano  Liberation, tende soprattutto a demonizzare l’occidente e in particolar modo gli Stati Uniti che mal avrebbero digerito  « il rafforzamento della Russia agli inizi degli anni 2.000 » e che da allora non avrebbero avuto che « un’idea fissa » e cioé di «  destabilizzare » la situazione all’interno dell’ex Urss, inondando l’Ucraina di armi e danaro. L’occidente é anche colpevole di aver colpito la Russia con « sanzioni assolutamente illegali » e di aver « rubato la totalità  dei beni detenuti nelle loro banche , cioé oltre 300 miliardi di dollari ». Non tutto il male viene per nuocere sostiene il manuale secondo cui con il ritiro dalla Russia di molte aziende straniere  si aprono per il paese « fantastiche opportunità  per far carriera  nel mondo degli affari e creare nuove attività ». Grande beneficiario del conflitto sono al momento soprattutto gli Usa che « sono riusciti a imporre  il loro costoso gas e altre risorse all’Europa ».

Nel testo comunque si omette che quella che per Mosca doveva essere una guerra lampo si sta eternizzando con grandi perdite umane anche sul suo fronte. Si preferisce invece mettere l’accento sul comportamento eroico di militari russi e sorvolare, anzi smentire, ogni bombardamento su obiettivi civili.

«E’ assai comodo  dire che tutto il male viene dall’Occidente » commenta su Liberation l’analista  dell’Observatoire géostrategique  di Ginevra, Carole Grimaud  secondo cui « non c’è nulla di nuovo » in quando si tratta di una vecchia convinzione radicata nella psiche russa ». Secondo il politologo di origine russa  Sergej Sumlenney comunque Putin, con questo manuale, ha battutto sia Stalin che Breznev. I loro testi scolastici del 1950 e 1980 erano molto meno « politicizzati » di quello che verrà ora messo a disposizione dei licei.

In foto il quadro di Yan Pei-Ming “Putin uomo dell’anno di Time”

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