Guerra dei numeri in Palazzo Vecchio

I consiglieri comunali del Popolo delle Libertà sono tornati all’attacco sui costi dell’amministrazione Renzi. Emanuele Roselli (Pdl) e Francesco Torselli (Pdl) si sono detti orgogliosi che la loro denuncia circa i costi della Giunta guidata dal sindaco di Firenze abbia suscitato l’interesse della stampa nazionale. A loro modo di vedere, Matteo Renzi avrebbe tentato di arrampicarsi sugli specchi ma non avrebbe potuto, alla fine, negare l’evidenza dei numeri forniti dai suoi stessi uffici. E, nonostante questo, il sindaco di Firenze avrebbe cercato di rimediare a quella che Roselli e Torselli definiscono una “brutta figura” avviando, a tempo di record, una riorganizzazione volta a ridurre i costi della Giunta di Palazzo Vecchio. “Siamo contenti – hanno dichiarato i consiglieri del Pdl – se il nostro lavoro sta contribuendo a ridurre le spese a carico dei cittadini, ma la strada che Renzi deve fare è ancora lunga. Nonostante il minor numero di assessori e la recente riorganizzazione, la sua amministrazione continua a costare ai fiorentini 446.671,34 euro in più rispetto a quella di Domenici. A fine mandato, se i numeri resteranno questi, il ‘conto’ sarà di 2,5 milioni circa in più, a causa principalmente delle persone assunte a chiamata diretta che lavorano per il suo ufficio”. Nel gabinetto del sindaco Leonardo Domenici lavoravano 5 persone, mentre in quello dell’attuale sindaco di Firenze ne erano impiegate 23 che, al momento, sono state ridotte a 17. L’assessore al Personale, Stefania Saccardi, aveva replicato ai consiglieri del Pdl che i dati da loro forniti non erano corrispondenti alla realtà ma, hanno continuato Roselli e Torselli, questi dati erano forniti dagli stessi uffici di Palazzo Vecchio. Renzi, spiegano i consiglieri del Pdl, costa a Firenze qualcosa come 23 milioni di euro l’anno. “Renzi – hanno accusato il sindaco Roselli e Torselli – ha tolto qualche poltrona dal palcoscenico illuminato dai riflettori, ma ha aumentato in modo consistenze chi opera "dietro le quinte”. Se il numero degli assessori è stato ridotto a solo 8 unità, infatti, è stato aumentato in modo spropositato il ricorso al personale esterno: 52 persone a chiamata diretta che costano a Palazzo Vecchio 886.438 euro l’anno. Come già dopo la prima denuncia dei consiglieri Pdl, la replica della Giunta Renzi è stata affidata all’assessore al Personale. “I due consiglieri del Pdl ci sono ricascati – ha dichiarato Stefania Saccardi – e continuano a dare numeri sbagliati, non riesco a capire i dati, corretti, che hanno in mano e con una certa dose di arroganza cercano pure scuse per coprire la loro figuraccia precedente”. L’amministrazione Domenici, ha spiegato l’assessore, aveva 5.173 dipendenti, contro i 4.910 dell’amministrazione Renzi. I dipendenti assunti da Palazzo Vecchio con articolo 90 (assunzioni a chiamata diretta) sono state 67 con il sindaco Domenici, mentre con il sindaco Renzi al momento sono state 66. Tre le persone che gestiscono attualmente la segreteria del sindaco, contro le cinque della passata amministrazione. Anche i dipendenti dell’ufficio di gabinetto si sono ridotti: dalle oltre 50 unità dei tempi di Domenici si è passati a 38 persone. “La tesi dei consiglieri del PdL – ha proseguito l’assessore Saccardi – è più o meno questa: le persone chiamate dall’esterno (per loro sono 52 ma anche in questo caso hanno sbagliato a contare perché almeno due sono dipendenti del c. omune ed altri tre comandati da altre amministrazioni pubbliche) sono molte di più dell’amministrazione precedente e quindi sono cresciuti i costi. Loro sanno perché ho già risposto in Consiglio comunale proprio a loro su questo argomento, che la quasi totalità delle 42 persone chiamate nelle segreterie della precedente amministrazione furono sostituite da altrettanti assunti per coprire i posti lasciati vuoti. Quindi fare differenze fra interne ed esterni è semplicemente senza senso. Contano i numeri totali. Ed allora a metà del primo mandato, sotto Domenici erano 88, adesso sono 72”. “I capisegreteria degli assessori – ha spiegato ancora l’assessore al Personale – sono al momento sette, mentre nella precedente amministrazione erano nettamente di più visto che erano di più gli assessori. E non dimentichiamo, appunto, che la giunta precedente è stata composta da un numero di assessori quasi doppio di quella attuale: facendo un calcolo grossolano, 13 assessori arrivano a costare circa 300mila euro, e di questa cifra nei calcoli del PdL non c’è traccia. Infine, due dirigenti citati dai consiglieri, sono personale di ruolo”. Secondo Stefania Saccardi, che ha risposto con molta durezza alla nuova guerra dei numeri intrapresa dai consiglieri Roselli e Torselli, l’atteggiamento dell’opposizione in Palazzo Vecchio è “la testimonianza della povertà culturale di un certo modo di fare politica”. “Siccome la politica è una cosa seria”, hanno risposto i consiglieri del Pdl, l’assessore Saccardi dovrebbe parlare di costi e cifre più che di numeri che raffrontano il presente al passato. “Il resto – hanno concluso Roselli e Torselli – sono solo risposte stizzite di chi, evidentemente, si è visto toccare su un tasto dolente e sinceramente ci interessano poco, come poco, probabilmente, interessano ai fiorentini”.

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