Grosseto – La Medicina e Salute di Genere è stata l’argomento della giornata di formazione effettuata lo scorso Sabato ( 25-03) presso l’Ordine dei medici di Grosseto. ” Medicina di genere: Una sfida per il futuro”, dal passato al presente, sia a livello medico che sociale, dalle cure sanitarie al luogo di lavoro. Quell’ambito che in Sanità, e non solo ormai, oggi sempre più viene considerata un “pilastro” fondamentale per poter davvero costruire modelli socio-sanitari di prevenzione e terapie meglio confacenti. Un sistema sanitario innovativo è quello che che mette al centro le “differenze” per adeguarsi alla appropriatezza delle cure.
Tutti gli interventi, di alto spessore professionale, a partire dalla D.ssa Anna Maria Celesti, ginecologa e Coordinatrice regionale Centro di Salute e medicina di genere, alla D.ssa Marcucci e Grifoni, al Dr. Riccardo Bessi che ha trattato le differenze e gli infortuni sul luogo di lavoro, all’oncologo Carmelo Bengala, oltre naturalmente alle altre figure professionali sotto elencate, hanno posto in evidenza come il concetto di medicina di genere, che sappiamo nascere forzatamente dalla verifica puntuale e attendibile dei risultati di ricerca, veda le differenze tra i sessi, in termini di salute, non con legami esclusivamente riferiti alla caratterizzazione biologica dell’individuo e dalla sua funzione riproduttiva.
Con il termine “genere” (gender) si vuole tenere conto anche di fattori più ampi e trasversali che sono sì le categorie “uomo” e “donna” ma inseriti nei contesti e fattori ambientali, sociali, culturali e relazionali. Questo aspetto innovativo, se si vuole, è stato fortemente sentito anche a livello regionale toscano, tanto che viene inserito da tempo tra gli obiettivi strategici assegnati alle aziende del sistema Sanitario Regionale, oltre ad aver sostenuto la nascita del Centro di Coordinamento per la Salute e Medicina di genere, con il supporto della guida della D.ssa Anna Maria Celesti allo stesso.
Le attività ed azioni specifiche che il Centro intende perseguire, come detto dalla D.ssa Celesti nel suo intervento, sono quelle di promuovere tutti quei programmi ed azioni di informazione/formazione al personale sanitario su indicatori di salute in un’ottica di genere, attraverso spunti e riflessioni tavoli e gruppi di lavoro con il mondo delle Associazioni di volontariato e Commissioni Pari Opportunità, utili ad affrontare temi e discussioni inerenti per migliorarne la qualità. Ciò che è emerso a Grosseto, da tutti i relatori, è l’esigenza di una sempre maggiore sensibilizzazione sia a livello interno, con formazione tra i MMG ed i Medici specializzati nelle varie discipline, che esterna, a livello popolazione con una buona comunicazione.
E’ stato presentato dalla D.ssa Vittoria Doretti, unitamente alla D.ssa Paola Pasqualini ed il Dr. Claudio Pagliara, il progetto ” pilota” riguardante l’apertura di Ambulatorio di Prevenzione, Salute di genere e corretti Stili di vita per uno Screening sulle malattie cardio metaboliche in ambito femminile. Sarà uno spazio aperto un giorno al mese, al momento, e su prenotazione, dove verranno effettuati controlli, ad un target di donne ben definito, per la valutazione e riduzione del rischio per malattie cardiovascolare-metabolico, proprio per la prevenzione di queste malattie croniche.
Ancora una volta è Grosseto e la task force di Vittoria Doretti a gettare l’amo nel mare con questo importante progetto di Salute e Medicina di genere che ha l’intento, come dice lei stessa, di “limitare le diseguaglianze di studio, di attenzione e di trattamento, Non tanto per costruire una medicina al femminile ed al maschile, ma per applicare finalmente il concetto di ” diversità” garantendo così a tutti il miglior trattamento possibile e quell’ottica moderna che la Sanità deve avere obbligatoriamente”. Le differenze di salute sono pari alle differenze biologiche, quindi all’apparato riproduttivo, a quello endocrino, aggiunto ( non ultimo) alle differenze Socio- Ambientali.
A Grosseto prese vita anni fa un progetto grandioso contro la violenza di genere, chiamato Codice rosa bianca“, poi abbreviato in Codice Rosa, ideato, supportato e portato avanti con forza, competenza e determinazione dalla D.ssa Doretti, ed oggi prende vita una nuova sfida, esattamente come scritto nel titolo della giornata di formazione.
“Le sfide non devono far paura, lottiamo ogni giorno con i budget e gli obbiettivi, in un momento nel quale serve, invece, maggiore attenzione al cittadino ed al paziente. la Toscana, oggi più che mai, tiene conto di questi tempi e di queste tematiche importanti, e siamo tutti certi che questo progetto avanzerà come gli altri e produrrà cose buone per tutti! “, afferma Doretti. Alla giornata formativa era presente anche la D.ssa Paola Matarrese, del Centro di Medicina di Genere dell’Istituto Superiore Sanità, che ha ben ribadito cosa ” non” sia la MdG: “Non è la medicina che riguarda gli apparati riproduttivi, una medicina per medici generici e tanto meno un genere di medicina per popolazioni fragili ( vedi anziani, migranti ecc..) ma è proprio tenere conto delle differenze per una miglior cura dedicata”.