Greve in Chianti, in Comune a lavorare col cane

Greve in Chianti – Parte nel Comune di Greve in Chianti un progetto sperimentale per la durata di un anno, esteso a tutti i dipendenti del Comune, che consente di portare al lavoro il proprio cane.  Il sindaco Paolo Sottani tira le fila dell’iniziativa: “L’ufficio pet friendly offre un’opportunità alle persone che non possono lasciare soli i propri cani e migliora il clima di lavoro favorendo condizioni di benessere, incrementando attenzione, motivazioni e produttività”.

 La giunta comunale ha dunque approvato il provvedimento con l’obiettivo di favorire il miglioramento del benessere organizzativo dell’ente e ad aumentare la produttività.

“Le ricerche condotte in ambito scientifico – spiega Sottani – evidenziano dati positivi nell’atteggiamento professionale del dipendente che può avvalersi dell’opportunità di lavorare con il proprio cane, dalla quale, secondo gli studiosi, deriverebbe uno stato di benessere dal punto di vista psicologico e sociale. Rispondendo ad una specifica richiesta del nostro personale che poneva l’esigenza di avvicinarsi all’abitazione di residenza per ragioni logistiche e legate all’animale d’affezione, abbiamo deciso di estendere la sperimentazione a tutti i dipendenti, compatibilmente con il complesso di regole che abbiamo stabilito e di cui occorre tener conto in maniera puntuale”. Tra i benefici sulla presenza dell’animale in ufficio gli studi più recenti hanno rilevato una maggiore concentrazione e dedizione al lavoro, un aumento delle motivazioni e dell’attenzione sugli obiettivi fissati.

Dunque, spazio al cane in ufficio ma con regole precise. Il dipendente dovrà possedere il documento veterinario che attesti le vaccinazioni e i trattamenti antiparassitari idonei alla permanenza in ambienti pubblici, dovrà essere inoltre pulito e spazzolato. Il dipendente dovrà utilizzare un guinzaglio di una misura non superiore a mt 1,50 e portare con sé una museruola da applicare al cane in caso di rischio per l’incolumità di persone, animali o su richiesta dei colleghi. “L’obiettivo del nostro progetto è quello di accogliere le persone che non possono lasciare soli i propri cani – aggiunge l’assessore all’Ambiente Simona Forzoni – consentiamo al dipendente di utilizzare eventualmente la pausa caffè per fare una passeggiata col cane, purché abbia gli strumenti idonei alla raccolta delle feci e alla pulizia. Naturalmente il tempo dedicato al cane per qualunque altra necessità di accudimento, ordinaria e straordinaria, non è tempo di lavoro e dovrà essere recuperato”.

E’ fondamentale che il dipendente mantenga pulito il cane e lo spazio destinato al riposo dell’animale e si occupi di pulire immediatamente i luoghi eventualmente sporcati dal cane. Al dipendente si impone l’obbligo di tenere tranquillo il cane in modo da evitare che abbai o disturbi i colleghi o il pubblico. Secondo l’indagine Eurispes del 2019 un terzo della popolazione vive con almeno un animale domestico, nella maggior parte dei casi si tratta di cani e gatti, e il 76,8% dei proprietari li considera a tutti gli effetti membri della famiglia.

 

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