Greenpeace chiede a Renzi la #svoltabuona sul clima

Impegnarsi per tre obiettivi ambiziosi e vincolanti al 2030: taglio del 55% delle emissioni di CO2, 45% di quota di energia da fonti rinnovabili e aumento del 40% dell’efficienza energetica. Sono le richieste che l’associazione ambientalista internazionale Greenpeace ha rivolto al premier Renzi attraverso twitter, il social network più amato dal presidente del Consiglio, per stimolare azioni concrete ed efficaci del nuovo Governo a tutela del clima e per l'abbattimento dell'anidride carbonica atmosferica. Da ieri infatti di capi di Stato e di Governo sono riuniti a Bruxelles per discutere, nel Consiglio Europeo, gli obiettivi da adottare entro il 2030 in materia di clima ed energia. "In questi giorni verranno prese decisioni che influenzeranno il futuro – ha sottolineato Greenpeace -, non solo energetico, di tutte le prossime generazioni. Inoltre, alla vigilia di questo summit Greenpeace è entrata in azione presso la centrale a carbone di Novaky, in Slovacchia, un impianto della Slovenske Elektrarne, società controllata da Enel. Sulla centrale, le cui emissioni sono causa, secondo uno studio dell’Università di Stoccarda, di circa 300 morti premature l’anno, Greenpeace ha proiettato diverse scritte di protesta tra cui “Renzi #cambiaverso” (nella foto a sinistra), per sollecitare al presidente del Comnsiglio – alla vigilia della nomina dei nuovi vertici di Enel – a imprimere alla multinazionale italiana un corso nuovo, per rottamare le fonti fossili e investire sulle rinnovabili.

«La rivoluzione energetica da noi promossa – dichiara Luca Iacoboni, Responsabile della Campagna Clima e Energia di Greenpeace Italia – permetterebbe la creazione di 20 mila posti di lavoro diretti al 2020, poco meno del numero totale dei lavoratori impiegati negli stabilimenti italiani FIAT (circa 24 mila). Inoltre, si potrebbero risparmiare, da qui al 2050, 380 miliardi di euro, in media 9,8 all'anno, tre volte la cifra prevista dal Governo Renzi per finanziare il piano scuole».

Con il semestre italiano di presidenza UE che inizierà a luglio, il ruolo dell’Italia nella definizione degli obiettivi al 2030 in tema di clima ed energia sarà fondamentale. «Vogliamo che Renzi passi dalle slide ai fatti, e il Consiglio UE di oggi e domani – continua Iacoboni – è l’occasione per farlo. Solo con una posizione forte in favore di rinnovabili ed efficienza energetica l’UE potrà presentarsi al prossimo summit sul clima chiedendo alle altre grandi potenze di impegnarsi contro i cambiamenti climatici».

Foto Greenpeace

 

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