Il prossimo 13 marzo saranno trascorsi due mesi dal tragico naufragio della Costa Concordia (13 gennaio 2012), e, mentre è in corso il completamento del defueling del relitto semisommerso di fronte a Punta Gabbianara dell'Isola del Giglio, continua il monitoraggio ambientale delle acque marine circostanti da parte di Arpat, Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana. Greenpeace ha rilevato valori di concentrazione superiori per alcuni degli inquinanti rilevati da Arpat: "detergenti e ammoniaca in concentrazione superiore ai valori di riferimento identificati da Arpat per la sua campagna di monitoraggio". "Un risultato – spiegano gli ambientalisti – non allarmante, ma che potrebbe essere indice di una contaminazione già in atto". Per questo Greenpeace chiede che al più presto siano rimosse le fonti di inquinamento, ossia il relitto Concordia. Il monitoraggio della qualità delle acque marine del Giglio si rende necessario per contrastare tempestivamente l'inquinamento e le sue fonti, dal momento che la permanenza e il deterioramento dei materiali e dei liquidi a bordo del relitto (dagli arredi ai detergenti, agli oli alimentari, ecc.) comporta inevitabilmente il rilascio in mare di sostanze estranee e potenzialmente inquinanti dell'acqua.
Greenpeace, ha pubblicato oggi suo suo sito web il rapporto "Come sta il mare del Giglio? Indagine preliminare sui fondali e sulle acque", che fotografa lo stato attuale dei fondali al fine di confrontare l'evoluzione dei popolamenti nell'eventualità di un massiccio sversamento di sostanze pericolose e valutare l'eventuale contaminazione già in corso dell'acqua di mare. I dati forniti sono il risultato dei campionamenti condotti dall'associazione ambientalista fra il 15 e il 18 febbraio, su alcuni campioni di acqua marina di superficie prelevati nella zona di costa, insieme a verifiche sui fondali. Con due obiettivi: fotografare lo stato attuale dei fondali al fine di confrontare l'evoluzione dei popolamenti nell'eventualità di un massiccio sversamento di sostanze pericolose, e valutare l'eventuale contaminazione già in corso dell'acqua di mare.
I valori di concentrazione degli inquinanti rilevati da Arpat (pubblicati il 5 marzo) sui parametri di monitoraggio, scelti in base alle sostanze inquinanti a bordo del relitto, si mantengono nelle acque entro limiti tollerabili, o meglio al di sotto delle soglie rilevabili o comunque entro i limiti consentiti dalle norme ambientali.
Il video di Greenpeace "Isola del Giglio 15-18 febbraio":
Foto Greenpeace Italia: www.greenpeace.org/italy/it