Firenze – Green pass obbligatorio dal 6 agosto prossimo e anche la Toscana si dovrà adeguare a quando disposto dal nuovo decreto illustrato ieri dal premier Mario Draghi. Il certificato verde è valido anche dopo la prima dose del vaccino anti Covid (o perché si è guariti, o perché si è fatto un tampone negativo nelle 72 ore precedenti) e si calcola che siano ancora oltre un milione e centomila i toscani non ancora vaccinati. Il green passa servirà per accedere a bar e ristoranti al chiuso (non all’aperto e al bancone), in teatri e cinema (con capienza aumentata), in palestre, piscine e luoghi di eventi sportivi, spettacoli, musei, luoghi della cultura e mostre; centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, solo a chiuso; centri culturali, centri sociali e ricreativi al chiuso; sagre e fiere, convegni e congressi; centri termali, parchi tematici e di divertimento; attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò, concorsi pubblici. Sono esclusi dal Green pass i centri educativi per l’infanzia, i centri estivi e le relative attività di ristorazione. Il green pass deve essere mostrato da tutti i cittadini di età superiore ai 12 anni. Sono esentate le persone che hanno una idonea certificazione medica. Il decreto stabilisce che in zona bianca è valido il green pass ottenuto dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino e ha una validità di 9 mesi. Nelle zone gialla, arancione e rossa il green pass ottenuto dopo la prima dose è valido per accedere a tutti «i servizi e le attività consentiti e alle condizioni previste per le singole zone». Ma vediamo la nuova normativa più in dettaglio:
VIAGGI – Per viaggiare in Italia al momento non sarà necessario esibire il green pass. Su treni, aerei e navi il governo ha deciso di rinviare l’entrata in vigore dell’obbligo di esibire la certificazione verde. Rimangono dunque le regole già previste che impongono il distanziamento per chi non è convivente sia per i posti a sedere, sia quando si sta in piedi. Obbligatorio anche indossare la mascherina per tutta la durata del viaggio. Si viaggia con capienza al 50 % sui treni Rimane la capienza all’80 per cento sul trasporto pubblico (autobus, tram e metropolitane con distanziamento e mascherina).
CINEMA E TEATRI – Con la certificazione verde però aumenta la possibilità di assistere a spettacoli e film. In zona gialla si entrerà con Green pass, mascherina e distanziamento, ma gli spettatori potranno salire all’aperto dagli attuali 1000 a un massimo di 2500 e al chiuso da 500 a 1000. In zona bianca, dove ora sono fissati limiti di capienza, viene fissato un tetto all’aperto di 5.000 persone e al chiuso di 2.500 persone.
DISCOTECHE – Restano chiuse. Nonostante l’approvazione del protocollo da parte del Comitato tecnico scientifico per l’apertura dei locali da ballo al 50 % con il green pass, il governo ha deciso la linea dura e ha inserito nel decreto una norma che dispone la «sospensione delle attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati. Nel provvedimento è specificato che “sarà istituito un fondo ristori”. Furibondi i gestori che accusano il Governo di aver legalizzato “l’abusivismo dilagante che continuiamo a denunciare da mesi, senza essere presi minimamente in considerazione. Si balla ovunque e senza controlli, meno che in discoteca, l’unico luogo dove si potrebbero applicare quei protocolli di sicurezza già avallati dal Cts”.
SPORT – Per gli eventi e le competizioni sportive in zona bianca la capienza consentita non può essere superiore 50% di quella massima autorizzata all’aperto e al 25% al chiuso. In zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 25% e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso.
SANZIONI – Per chi viola le regole c’è una sanzione da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente. Se le violazioni si ripetono in 3 giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni.
Il governo ha deciso di prorogare fino al 31 dicembre 2021 lo stato di emergenza. Consente, sia ai dipendenti pubblici sia a quelli privati, di ricorrere allo smart working. Le nuove regole dividono associazioni di categoria, sindacati e ovviamente la politica. Favorevole alla certificazione verde è la Fondazione Italia in Salute con il suo presidente Federico Gelli: “La scelta di applicare da subito il green pass per le attività più a rischio assembramento è di assoluto buon senso. Il meccanismo porterà due vantaggi fondamentali: incentivare le vaccinazioni e limitare fortemente le situazioni a rischio”. Franco Marinoni (Confcommercio) sbotta: “Il Green pass è necessario se fatto per tutti. Inutile e discriminatorio se vale solo per bar e ristoranti, o comunque per pochi. Che senso ha proibire ad un non vaccinato di trattenersi in un pubblico esercizio il tempo di un caffè se poi va a fare la spesa al supermercato o al lavoro sta per otto ore a fianco dei colleghi?”. E Giorgio Gargiulo, Presidente di ANPIT Firenze parla di “Colpo di grazia per settori già martoriati. Proseguire spediti con vaccino”. Sul versante politico è tutto il centrodestra a criticare il Green pass attaccando soprattutto l’idea del primo cittadino fiorentino Dario Nardella di ordinanze specifiche sulla certificazione verde. “Il sindaco, dice Alessandro Draghi (FdI) non può minacciare pesanti imposizioni e restrizioni che possano limitare la libertà personale”.