Green district: 28.000 euro dalla Provincia di Prato

Prato – 30 aziende del comparto edilizio, fra cui 12 imprese edili, 8 dell’impiantistica, 7 installatori elettricisti e 3 termoidraulici sono le protagoniste di “Green District”, un progetto formativo finanziato dalla Provincia di Prato con oltre 28 mila euro del Fondo sociale europeo, che vede come capofila Sophia e come partner CNA Servizi, CNA Artigianato pratese, Confartigianato imprese Prato e SATA. L’obiettivo del progetto è creare un laboratorio Green Building su base territoriale per la realizzazione di reti di impresa della filiera dell’edilizia e accompagnare le aziende nella fase di star up della rete.

Ieri a palazzo Buonamici si è fatto il punto dei risultati ottenuti con il seminario “Green District, le reti d’impresa tra strumenti e politiche pubbliche a sostegno di modelli possibili”.

Green District è un progetto tangibile e concreto, che risponde alle esigenze delle aziende e fa bene al distretto – ha detto il presidente della Provincia Matteo Biffoni aprendo il pomeriggio – La sfida che abbiamo davanti è costruire un sistema efficiente per dare risposte adeguate a tutte le esigenze del territorio. E’ una questione prioritaria che è necessario porsi nel momento in cui si attua la riorganizzazione degli enti locali”.

Il successo e l’entusiasmo che hanno contraddistinto questo progetto dimostra quanto sia importante il ruolo delle associazioni per le imprese – ha aggiunto il presidente della Camera di Commercio Luca Giusti – La qualificazione e la valorizzazione del patrimonio del ‘saper fare’ posseduto dalle nostre imprese deve integrarsi con la legalità per uno sviluppo che dia prospettive certe”.

La dirigente di Formazione e Lavoro della Provincia Franca Ferrara ha sottolineato come la programmazione di interventi come quello di Green District nasca da una condivisione stretta e quotidiana con le imprese, le categorie e le forse sociali. “In questi anni abbiamo investito a favore delle aziende 4 milioni di euro di Fondi europei nell’asse adattabilità puntando su salute e sicurezza, innovazione e sostenibilità ambientale”.

Con il contributo del direttore di Sophia Cinzia Grassi, di Gabriella Campanile di Shopia, Romano Mati della Labem e Angelo Giambalvo della Termoidraulica Giambalvo e dei partecipanti alla tavola rotonda coordinata da Andrea Bargiacchi, responsabile reti d’impresa della Cna di Pistoia, da Andrea Venturi, vice presidente della Cna di Prato,a Stefano Crestini, vice presidente Confartigianato di Prato, da Giuliano Chiesi della Cna di Treviso a Marco Masi della Regione Toscana, dall’assessore del Comune di Prato Filippo Alessi a Luca Mattesini dell’ufficio ricerca PIN, si è analizzato il percorso di Green District e le strategie per favorirne di simili.

Il percorso formativo, da maggio 2014 a febbraio 2015, era orientato allo sviluppo di competenze in grado di avviare processi di innovazione ed al contempo creare le condizioni per favorire il raggruppamento di imprese con un nuovo posizionamento competitivo. 128 ore di formazione per 30 realtà produttive che hanno intrapreso un percorso d’innovazione attraverso lezioni e team building specifico per la formulazione del piano strategico di rete. Fra gli obiettivi del progetto l’integrazione del know-how dei prodotti e dei processi di lavoro “green” nel sistema dell’edilizia mirato all’aggregazione di imprese e il supporto alla start up della rete d’impresa in modo da accompagnare il gruppo di aziende a individuare un nuovo business nel campo della green building.

Il territorio su cui l’aggregazione di imprese potrà sviluppare la propria azione è l’area pratese e anche quella metropolitana che comprende Pistoia e Firenze. Densamente popolata tale area è economicamente la più importante della Toscana e produce il 50% del Pil complessivo regionale. Circa l’80% degl’immobili qui presenti sono stati costruiti prima degli anni Novanta ed hanno cattive caratteristiche d’isolamento termico dell’involucro e forti inefficienze degl’impianti di riscaldamento e condizionamento, oltre a elevati consumi per l’illuminazione sia privata che pubblica.

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