“Attualmente c’è confusione totale – sottolinea Marco Pasqualin, presidente dell’associazione Point of presence, che si occupa di mobilità sostenibile – il mercato è selvaggio, tutto rivolto ai turisti e esageratamente caro”. Be’ come inizio non c’è male, per una città il cui sindaco ha dichiarato: “solo mezzi elettrici in città entro il 2016”. Nell’attesa vediamo quali sono le opzioni che si offrono ai fiorentini (e non) che hanno bisogno di spostarsi velocemente da un capo all’altro della città, intersecandosi con l’area off limits del centro storico. Noleggiare un’auto elettrica (microcar Birò) non è così facile perché spesso le strutture alberghiere ne fanno incetta. Costano 45 euro al giorno e ben 235 a settimana. Il noleggio di motorini elettrici è quasi inesistente, mentre una bici elettrica si aggira sui 35 euro al giorno (80 per il week end). C’è poi il “Segway”, nato per portare i turisti in tour per Firenze, che in prospettiva vorrebbe diventare l’alternativa ecologica per i tanti piccoli spostamenti che oggi si effettuano in auto. Costo: ben 19 euro l’ora e 79 per un giorno intero. E infine c’è anche la possibilità di affittare una normale bicicletta: il costo può arrivare fino a 18 euro al giorno e 110 per un’intera settimana. “Ora regna il caos, bisognerebbe cominciar a metter ordine e istituire prezzi controllati” suggerisce Pasqualin. “Noi abbiamo presentato molti progetti, ma a Palazzo Vecchio in realtà non esiste un interlocutore su questa materia”.
Fortunatamente a calmierare il mercato ci pensa la cooperativa Ulisse che, grazie a una convenzione con il Comune noleggia bici ai fiorentini a prezzi stracciati: 2 euro al giorno, 20 euro al mese su abbonamento (1,50 euro l’ora per i non residenti). Ha 200 biciclette divise in quattro postazioni: Stazione, Santa Croce, Campo di Marte, piazza Annigoni). “Facciamo circa 15 mila noleggi l’anno, di cui la metà a fiorentini e pendolari, il resto a turisti” dice Gianni Autorino, presidente della coop. Ma la domanda è ben superiore: “Gli utenti chiedono un servizio migliore, più capillare e con più postazioni”. Un servizio all’altezza di molte città europee. Ma con la perdita dei finanziamenti ministeriali per il bike sharing avvenuta a luglio di quest’anno l’“eco-futuro” dei fiorentini si fa veramente fumoso.