Morricone, ultimo ciak. Ciao Maestro (il più grande dell’ultimo sessant’Ennio), grazie per le tante emozioni in musica che ci hai regalato

Morricone ci ha lasciati questa mattina all’età di 91 anni, ma la sua musica vivrà per sempre (e non solo sul grande schermo). Compositore celebre nel mondo, per più di mezzo secolo ha legato il suo nome e indimenticabili colonne sonore, decretando il successo di molti film con i suoi brani capaci di fare la differenza e valorizzare la trama. Il sodalizio col regista Sergio Leone (dalla metà degli anni Sessanta) diede origine a tanti capolavori e oggi tutti lo celebrano, dalle personalità dello spettacolo a quelle della cultura, dalla politica al popolo riconoscente, da Mattarella a Vasco Rossi. Tuttavia, nel messaggio d’addio da lui stesso voluto e scritto in vita, il Maestro spiega di volersene andare in forma privata, “per non disturbare”. Una grande lezione di stile. Un ultimo ciak che solo Dio, stavolta, saprà arrangiare e (forse) orchestare

È morto nella notte in una clinica romana per le conseguenze di una caduta il premio Oscar Ennio Morricone. Il grande musicista e compositore, autore delle colonne sonore più belle del cinema italiano e mondiale da Per un pugno di dollari a Mission, C’era una volta in America, Nuovo cinema Paradiso, aveva 91 anni. Qualche giorno fa si era rotto il femore.

I funerali del maestro si terranno in forma privata “nel rispetto del sentimento di umiltà che ha sempre ispirato gli atti della sua esistenza”, nel suo testamento ha scritto: “non voglio disturbare”. Lo annuncia la famiglia attraverso l’amico e legale Giorgio Assumma. Morricone, si legge nella nota, si è spento “all’alba del 6 luglio in Roma con il conforto della fede”. Assumma aggiunge che il maestro “ha conservato sino all’ultimo piena lucidità e grande dignità, ha salutato l’amata moglie Maria che lo ha accompagnato con dedizione in ogni istante  della sua vita umana e professionale e gli è stato accanto fino all’estremo respiro, ha ringraziato i figli e i nipoti per l’amore e la cura che gli hanno donato, ha dedicato un commosso ricordo al suo pubblico dal cui affettuoso sostegno ha sempre tratto la forza della propria creatività”. La notizia in pochi minuti ha fatto il giro di tutti i siti internazionali.

L’Oscar alla carriera a 78 anni è stato il compimento di un lunghissimo percorso fatto di musica pensata, concepita e creata soprattutto per il cinema, rapporto iniziato negli anni Sessanta. In onore dello strumento che aveva studiato da giovane, la tromba, Morricone scrisse uno dei brani più suggestivi della colonna sonora di Per un pugno di dollari (Sergio Leone, 1964). All’epoca usò lo pseudonimo di Dan Savio, ma dopo questo western all’italiana si avviò a diventare (con il suo vero nome) uno dei più prestigiosi compositori di musica da film del mondo.

“La scomparsa di Ennio Morricone ci priva di un artista insigne e geniale. Musicista insieme raffinato e popolare, ha lasciato un’impronta profonda nella storia musicale del secondo Novecento. Attraverso le sue colonne sonore ha contribuito grandemente a diffondere e rafforzare il prestigio dell’Italia nel mondo”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricorda il compositore. “Desidero far giungere alla famiglia del Maestro il mio profondo cordoglio e sentimenti di affettuosa vicinanza”, conclude il messaggio del capo dello Stato.  La sera prima dell’inaugurazione del nuovo ponte progettato da Renzo Piano, l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova eseguirà Tante pietre a ricordare, il brano per orchestra, coro e voce bianca che il maestro Ennio Morricone ha composto, in memoria delle vittime del crollo del Ponte Morandi. Evocativa e commovente, dura quattro minuti ed è l’ultima partitura completata dal maestro.

Nato a Roma il 10 novembre 1928, Morricone si era diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia in tromba, composizione, strumentazione, direzione di banda e musica corale. Maestro d’orchestra, componente del gruppo sperimentale Nuova Consonanza dal 1964 (che ricorda il suo impegno: “fino agli ultimi giorni di vita sempre generosamente disponibile ad essere coinvolto in battaglie e iniziative a sostegno delle istanze della nuova musica”), debuttò nel cinema con il film di Luciano Salce Il federale (1961), mentre stava per imporsi come arrangiatore delle più famose canzoni italiane dei primi anni 60 (suoi gli arrangiamenti di tutti i successi di Gianni Morandi o quello dell’evergreen di Mina Se telefonando).

In seguito continuò ad accompagnare le imprese polverose dei pistoleri di Sergio Leone e Duccio Tessari, ma seguì pure quelle dei protagonisti de I pugni in tasca (Marco Bellocchio, 1965), i sanguinosi scontri de La battaglia di Algeri (Gillo Pontecorvo, 1966) o il vagabondare di Totò in Uccellacci e uccellini (Pier Paolo Pasolini, 1966), passando attraverso generi diversissimi. Tra le sue innovazioni più riconoscibili c’è l’uso della voce umana e i suoni della natura, oltre che strumenti che fino a quel momento non venivano utilizzati per le colonne sonore. Una voce di donna (quella di Edda Dell’Orso) che accoglie l’arrivo alla stazione di Claudia Cardinale in C’era una volta il West (Sergio Leone, 1968), incalzante in Metti una sera a cena (Giuseppe Patroni Griffi, 1969), sospesa vicino all’amore impossibile tra Noodles e Deborah (C’era una volta in America, 1984), la stessa che accompagna le gesta di Bugsy (Barry Levinson, 1991). Dopo aver formato con Sergio Leone un fortunato sodalizio artistico (avevano frequentato un anno di elementare assieme ma si ritrovarono anni dopo), se ne crearono poi degli altri come quello con Giuseppe Tornatore (fu anche grazie alla straordinaria colonna sonora che Nuovo cinema Paradiso agguantò l’Oscar ormai trent’anni fa). Nel corso della sua carriera ha scritto musica per molti e importanti registi stranieri da Terrence Malick a Brian De Palma.

Dopo aver ricevuto due nomination agli Oscar per Mission (Roland Joffe, 1986) e Gli intoccabili (Brian De Palma, 1989) finalmente ottenne l’Oscar alla carriera nel 2007. Sempre attento a preservare la sua dignità di compositore, sa bene che scrivere musica da film comporta a volte qualche compromesso. Quando si limita a essere “solo” un arrangiatore non esita ad imprimere il suo marchio, come dimostra la suggestiva elaborazione di un classico, Amapola (C’era una volta in America). Nonostante debba sempre tener conto dei gusti del pubblico e dei registi si ritiene comunque un artista libero e soddisfatto, convinto che le sue composizioni (a differenza di quelle di molti altri autori di colonne sonore) vivono e risplendono di luce propria.

Dopo tanto inseguirsi l’incontro con Quentin Tarantino, suo più grande sostenitore a Hollywood, la musica per The hateful Eight, colonna sonora che gli fece conquistare il Golden Globe e l’Oscar nel 2016, nove anni dopo quello alla carriera proprio a dimostrazione della sua grande vitalità artistica. Morricone ha vinto anche tre Grammy Award, tre Golden Globe, sei Bafta, dieci David di Donatello, undici Nastri d’argento, due European Film Awards, un Leone d’Oro alla carriera e un Polar Music Prize e ha venduto inoltre più di 70 milioni di dischi, tra colonne sonore per il cinema e opere ha composto per più di 500 titoli. Ha continuato a scrivere per il cinema e a dirigere fino a poco tempo fa.

Morricone è stato insignito dal Capo dello Stato Sergio Mattarella del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. L’ultimo riconoscimento risale allo scorso 5 giugno quando gli è stato consegnato il Premio Principessa delle Asturie per le arti 2020 (che ha condiviso con il compositore statunitense John Williams, 88 anni), massima onorificenza che fa capo all’omonima fondazione presieduta dai reali spagnoli.

Sono tanti i messaggi di cordoglio della politica: oltre al commento su Twitter del presidente del Consiglio Giuseppe Conte (“Infinita riconoscenza al genio artistico del maestro”), il presidente della Camera, Roberto Fico, rende omaggio al maestro su Facebook: “Se ne va un vero e proprio monumento della nostra cultura, orgoglio per il nostro Paese, un compositore che ha fatto la storia del cinema mondiale, che ci ha fatto emozionare, sognare, commuovere come pochi altri”. “Un giorno triste per la cultura, con Ennio Morricone ci lascia uno dei grandi maestri italiani, un musicista di raffinata bravura che con le sue melodie ha saputo emozionare e far sognare il mondo intero che lo ha ricambiato con i più importanti premi e riconoscimenti, a partire dagli Oscar per le sue leggendarie colonne sonore”, così il ministro dei Beni culturali e turismo, Dario Franceschini si stringe alla famiglia. E tutto il mondo della musica, pop e classica, saluta il compositore con affetto e riconoscenza. “Un Maestro verso cui nutrivo amicizia e ammirazione. Di lui ho diretto una importante composizione Voci dal silenzio a Ravenna e a Chicago suscitando vera emozione tra il pubblico” ricorda Riccardo Muti, “musicista straordinario non solo per le musiche da film ma anche per le composizioni classiche. Ci mancherà – aggiunge il grande direttore d’orchestra – come uomo e come artista”. Sui social si moltiplicano i messaggi: MorganTiromancinoCesare Cremonini, NoemiFrancesca MichielinRonMarracashPinguini Tattici NucleariLaura Pausini, Ermal MetaLuca BarbarossaEmma Marrone. “Il privilegio dell’artista è morire sapendo che la sua arte non morirà mai. W il Maestro Ennio Morricone” scrive Vasco Rossi su Instagram. “Ciao Maestro. Non smetterò mai di dirti grazie” è il saluto di Gianni Morandi su Instagram. “Quanti regali di musica e poesia ci hai fatto” è la dedica di Claudio Baglioni. “La tua arte magnifica, potente e sensibile è unica e resta per sempre con noi. Mancherai al bene di tantissimi e al mio”.

“Oggi Ennio non c’è più. E tutti noi siamo orfani di un sublime compositore conosciuto in tutto il mondo” scrive Carlo Verdone su Facebook. “Morricone sarà immortale per il suo talento inarrivabile che lo portava a esaltare qualsiasi film. Gli vorrò sempre bene, ricordandolo per aver dato grazia e poesia ai miei primi due film“. Lo piangono moltissimi attori e registi: Anna FogliettaGiulio BaseGiovanni Veronesi (“Gli è bastato un fischio per entrare nella storia. Ciao Ennio”). “Addio grande amico e ciociaro” è il ricordo di Lina Wertmuller “hai lasciato un vuoto immenso”.

“Lo conoscevo da 50 anni, insieme abbiamo lavorato a I pugni in tasca e a La Cina è vicina. Io poi ho fatto scelte diverse, collaborando con Piovani. Sono state esperienze di cordialità e di fiducia che riponevo in lui e che mi ha sempre restituito con entusiasmo e con un coinvolgimento da artista più che da professionista” dichiara Marco Bellocchio, sottolineando “come per i grandi compositori, la sua musica sia immediatamente riconoscibile. Oltre ai miei film e alla mia esperienza diretta non posso non ricordare tutta l’epopea di Sergio Leone. La storia musicale di Morricone è sterminata e nessuno la potrà mai ripetere. È stato qualcuno che ha saputo essere se stesso pur entrando in materie diversissime fra loro. Si pensi a film come Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri“. “Ci sono persone che  hanno la capacità di rendere il mondo migliore perché sanno creare la Bellezza. Ennio Morricone con la sua Musica – dice Monica Bellucci protagonista tra l’altro di Malena di Giuseppe Tornatore, per cui il maestro avevo scritto la colonna sonora – ci fa elevare verso qualcosa di alto, di cui abbiamo tanto bisogno per poter credere ancora nella nobiltà dell’anima”. La cerimonia dei Nastri d’argento, i premi assegnati dal Sindacato dei giornalisti cinematografici, sarà dedicata a Morricone.

Fabio Fazio lo definisce “Genio assoluto”. “Con Ennio Morricone se ne va un pezzo di cinema mondiale” è il commento del produttore Aurelio De Laurentiis. “Una testimonianza di quanto gli italiani possano essere protagonisti ovunque. La musica, un legame universale per unire tutti in un abbraccio globale d’amore e di comunanza ideale”. “Era un grande amico, una grande persona, al di fuori della creatività musicale” dice Vittorio Storaro. “Ed è importante essere creativi anche sul piano umano. Io non credo che ci sia una divisione fra la personalità e la creatività, vanno di pari passo. Certamente sarà una enorme mancanza, non solo genio musicale, ma anche umano”. La sindaca di Roma, Virginia Raggi, scrive su Twitter: “Dolore per la morte di Ennio Morricone, grande musicista e compositore del nostro tempo. Roma era la sua città e oggi piange la scomparsa di un artista molto amato”. E lancia una mozione per intitolargli l’ Auditorium Parco della Musica. “Addio al genio che creò con le note l’epica nel mondo moderno. Addio Maestro” sono le parole con cui Roberto Saviano saluta Morricone su Instagram. Anche il cardinale Gianfranco Ravasi ricorda il maestro. “Sono vicino con affetto alla moglie Maria e alla famiglia nel ricordare il Maestro Ennio Morricone: lo affido a Dio perché lo accolga nell’armonia celeste, forse assegnandogli l’incarico per qualche partitura da far eseguire ai cori angelici”, scrive il ‘ministro’ della Cultura del Vaticano via social. “L’ultimo nostro incontro festoso” spiega “fu il 15 aprile 2019, quando gli consegnai a nome di papa Francesco la Medaglia d’oro del Pontificato”.

(la Repubblica.it)

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