Gravi danni ambientali e paesaggistici nella Valle del torrente Ente

Grosseto – La Polizia provinciale denuncia una ditta e sequestra i mezzi d’opera.  Gli operatori del Corpo di Polizia provinciale di Grosseto sono intervenuti in corrispondenza della ZRS (Zona a Regolamento Specifico) per la pesca della trota in loc. Rogaggio nel comune di Castel del Piano, tutelata anche da vincolo paesaggistico-ambientale e vincolo idrogeologico. La Polizia ha riscontrato nell’area taglio abusivo di piante (massiccio taglio della vegetazione ripariale d’alto fusto), distruzione e danneggiamento di bellezze naturali e violazione alla legge quadro sulle aree protette. La ditta responsabile delle operazioni di taglio, che ha operato in un’area di proprietà interamente pubblica (proprietà demaniale), è stata deferita all’Autorità giudiziaria.

Da rimarcare, sottolinea la nota della Provincia di Grosseto, che l’area interessata dai lavori, oltre a godere di regolamenti e convenzioni specifici per l’attività di pesca, è interamente interessata  dai vincoli paesaggistico-ambientale e idrogeologico ed è conosciuta (o meglio, lo era fino ad oggi) dagli appassionati di  tutta Italia per la naturalità del corso d’acqua e delle sue delle sponde, per la bellezza dei pesci che qui si riproducono e si potevano catturare (e successivamente liberare, dato che si tratta di una zona no-kill).

Il controllo effettutato dalla Polizia provinciale di Grosseto sul torrente Ente, nel tratto compreso tra la confluenza dello stesso con il torrente Zancona e il Podere Rogaggio, per una lunghezza di circa Km. 1,2, a seguito di numerose segnalazioni pervenute il 19 febbraio dalle associazioni dei pescatori e dai turisti che frequentano il territorio di Castel del Piano, spiega la nota della Provincia di Grosseto, ha evidenziato un massiccio taglio della vegetazione ripariale d’alto fusto costituita in prevalenza da Pioppo nero, Ontano e Salice, taglio non autorizzato e che non ha certamente salvaguardato le caratteristiche originarie del paesaggio e dell’ecosistema.

L’asta fluviale in questione, infatti, è del tutto mancante di insediamenti ed attività lavorative antropiche e presenta, o meglio presentava, caratteristiche tali di spiccata naturalità da non giustificare in alcun modo un intervento di taglio della vegetazione d’alto fusto, che avrebbe al contrario funzione di tutela delle sponde e di protezione, termoregolazione e filtraggio per l’intero ambiente.

Oltre al taglio di piante abusivo, peraltro finalizzato alla sola produzione di biomasse  da utilizzare a livello industriale, il passaggio dei mezzi d’opera utilizzati nell’area di golena e lungo le sponde dell’argine naturale del torrente ENTE ha pesantemente compromesso la stabilità delle sponde stesse, causando infine  l’attuale impossibile utilizzo della viabilità preesistente con veicoli che non siano gli stessi mezzi d’opera,  in quanto si sono create delle vere e proprie piste da esbosco con solchi della profondità in alcuni casi superiore a 50 cm.

La Polizia Provinciale ha provveduto, inoltre, a porre sotto sequestro preventivo diversi mezzi d’opera utilizzati per il compimento dell’illecito e circa 1800 metri cubi di tronchi tagliati e già accatastati nei pressi delle sponde del fiume.

Foto Provincia di Grosseto

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