Pistoia – Stanno piantate in un campo, una è anche su un albero. Le grandi sculture dipinte di Giuseppe Gavazzi sono ora a Pieve a Celle, nella valle del Vincio, in uno dei luoghi più belli della campagna pistoiese. A pochi metri dal suo studio in una casa colonica dalle pareti affrescate. Dopo aver esposto in gallerie, musei, giardini storici, palazzi antichi, in Italia e in Europa, decide di tornare a cielo aperto come quando da bambino seguiva i genitori che facevano i carbonai.
“Ho impiegato molto a capire la differenza tra curatore e allestitore e ora ho deciso di fare una mostra tutta da solo”, dice Giuseppe Gavazzi. Non è il piacere di una provocazione facile, ma piuttosto quella simplicitas autentica di cui hanno parlato i critici a proposito di questo artista che come restauratore ha messo mano a tanti capolavori, dalla Maestà di Simone Martini alle Cappelle di Giotto in Santa Croce fino alla scoperta di pitture duecentesche nei sotterranei del duomo di Siena. Due competenze, quella del restauratore e dello scultore, che si intrecciano in modo inestricabile in questo uomo che va ancora nel bosco a cercare le materie per comporre i suoi colori.
La sua prima scultura (“per modo di dire”, aggiunge) nasce dall’incontro in campagna con una grande pietra. Ci disegna, la porta a casa, incomincia a lavorare il contorno di una figura con lo scalpello. Si appassiona. Siamo negli anni ’50. Poi sarà la volta del legno e della terracotta. “I materiali bisogna sperimentarli, provarli”. Materiali che danno vita a cavalli e cavalieri, maternità, bambini, donne e gatti. Una umanità attonita che non ha ancora conosciuto il disincanto del mondo. Si guarda Gavazzi e si vedono i suoi personaggi e viceversa.
“Dagli autori che si finge di dimenticare bisogna saper trarre il nucleo significante e quello (è la cosa più difficile) saperlo poi trasfigurare in poesia, cioè in linguaggio espressivo nuovo originale contemporaneo”, ha scritto Antonio Paolucci. “Giuseppe Gavazzi, naif astuto, ci riesce e il fatto che ci riesca mi riempie di stupore e di ammirazione”.
Per trovare il campo incantato delle opere di Gavazzi si possono seguire le indicazioni stradali per il giardino zoologico di Pistoia e proseguire per circa un chilometro. Poi, se il sole assiste, siamo in una magia.
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