Fortezza – Nella valle dell’Isarco fra Fortezza e Vipiteno è in fase di realizzazione una delle più grandi opere infrastrutturali d’Europa: il tunnel ferroviario di base del Brennero che collega Fortezza con Innsbruck per 55 chilometri di gallerie di linea all’interno di 231 chilometri complessivi di gallerie di servizio e sicurezza (vedi https://www.stamptoscana.it/la-grande-impresa-del-tunnel-del-brennero/).
Un’opera civile ciclopica che verrà conclusa nel 2024 (l’infrastruttura andrà in esercizio nel 2027, con costi previsti fra gli 8 e i 9 miliardi), i cui lavori procedono speditamente secondo il programma senza che vi siano le opposizioni e le contestazioni che accompagnano la realizzazione della Tav Lione – Torino. I motivi del consenso da parte del territorio e della sua gente li spiega in questa intervista Raffaele Zurlo, uno dei due amministratori delegati della società italo-austriaca BBT SE, interamente di proprietà pubblica, costituita grazie all’accordo di Stato fra Italia e Austria del 2004.
BBT è partecipata al 50% da OEBB, le ferrovie austriache, mentre la quota italiana è suddivisa per l’88,99% da Rfi Spa, il 6,38% dalla Provincia Autonoma di Bolzano, il 4,24% da quella di Trento e lo 0,39 dalla Provincia di Verona.
Ingegnere civile, Zurlo ha maturato esperienze a livello internazionale nel settore delle costruzioni e nel project financing di progetti e ha diretto per sette anni il settore approvvigionamenti e affari generali di ITALFERR società di ingegneria di proprietà del gruppo Ferrovie dello Stato SpA.
“La nostra attenzione e il nostro impegno – dice a Stamp – sono proprio rivolti a prevenire l’insorgenza di interferenze e potenziali criticità. Laddove si riscontrassero impatti negativi, BBT SE interviene di concerto con le autorità locali e pone in essere contromisure adeguate”.
I cantieri della BBT stanno realizzando la più grande infrastruttura europea in un clima di consenso e partecipazione. Qual è stata la vostra strategia per ottenere l’adesione al progetto da parte delle comunità locali? Quali sono, se ci sono, i punti critici nel rapporto con le comunità locali?
La nostra strategia di comunicazione mira a coinvolgere tutte le istituzioni interessate e a ottenere l’acceptance da parte della popolazione. Fin dall’inizio del progetto BBT, il rapporto con la popolazione locale, autorità, enti, associazioni locali è stato di grande importanza. È un rapporto improntato sulla più assoluta trasparenza. In BBT SE desideriamo infatti che tutti siano informati sull’avanzamento dei nostri lavori e che tutti vengano coinvolti nella nostra realtà. Le campagne informative, le serate di approfondimento tecnico, i convegni, le interviste – come questa – rientrano nella nostra politica della comunicazione, che vede nell’annuale Giornata delle Porte Aperte il momento più significativo. Il 2 giugno presso il cantiere di Mules, si è svolta la Giornata delle porte aperte che ha visto la partecipazione di oltre 2.500 visitatori, che hanno potuto visitare la fresa e toccare con mano l’importante progetto BBT. Naturalmente, continueremo a informare su quanto stiamo realizzando, con iniziative dirette ma anche, per esempio, attraverso partnership con le istituzioni scolastiche. A questo proposito, abbiamo attivato già da alcuni anni un rapporto di collaborazione con diverse scuole medie superiori dell’Alto Adige, che inviano i loro studenti qui da noi per trascorrere il periodo di formazione. La nostra società BBT SE è iscritta al Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro.
La nostra attenzione e il nostro impegno sono proprio rivolti a prevenire l’insorgenza di interferenze e potenziali criticità. Laddove si riscontrassero impatti negativi, BBT SE interviene di concerto con le autorità locali e pone in essere contromisure adeguate
La partecipazione delle province autonome e di Verona al capitale BBT ha aiutato ad avere un dialogo costante con le amministrazioni?
Le azioni della BBT SE sono ripartite in ugual misura tra Italia ed Austria. La società di partecipazione TFB (Tunnel Ferroviario del Brennero Holding S.p.A.) detiene la quota italiana pari al 50 %. TFB, a sua volta, è partecipata da RFI S.p.A. (Rete Ferroviaria Italiana) per l’88,99 %, la Provincia Autonoma di Bolzano per il 6,38 %, la Provincia Autonoma di Trento per il 4,96 % e la Provincia di Verona per il 0,39 %.
BBT SE mantiene stretti e continuativi rapporti con tutti gli organi istituzionali coinvolti nel progetto, in particolar modo con quegli enti che sono al tempo stesso nostri azionisti.
La BBT è diretta da due amministratori delegati, uno italiano e uno austriaco. Questa struttura dualistica ha portato quali vantaggi o svantaggi?
La Società Europea BBT adotta un sistema di gestione dualistico, caratterizzato dalla presenza di due organi sociali: il Consiglio di Sorveglianza ed il Consiglio di Gestione. Il Consiglio di Gestione è composto da due amministratori, uno di parte italiana e uno di parte austriaca. I singoli amministratori gestiscono le attività di realizzazione dell’opera nel rispettivo paese. Il continuo confronto tra le due realità ha permesso di ottenere i risultati cui si è sempre pervenuti.
Come procedono i rapporti interstatali fra Austria e Italia?
Bene. E’ stata istituita una Commissione Intergovernativa che sin dai tempi della sottoscrizione dell’Accordo di Stato nel 2004, cura le questioni di carattere giuridico ed amministrativo di carattere transfrontaliero, le modalità di realizzazione del progetto, le modalità di finanziamento e quindi le condizioni di esercizio.
La BBT ha dato vita a una strategia estremamente attenta alla scuola e all’università. Pensate di rafforzarla?
Dal 2017 ad oggi 2018, abbiamo ospitato presso i nostri uffici oltre 50 tra ragazzi e ragazze delle scuole medie superiori dell’Trentino-Alto Adige, nell’ambito del “Progetto Scuola e Lavoro”. Gli argomenti da studiare e approfondire, devo dire, sono davvero tanti e non riguardano soltanto l’ingegneria o la geologia, ma anche questioni amministrative e giuridiche e vedono coinvolti, come tutor, i nostri collaboratori. Questo sforzo si ripete anche nell’ambito accademico; già una ventina di studenti universitari hanno svolto stage semestrali presso i nostri uffici e sui nostri cantieri. Fin dall’inizio dell’opera, diversi atenei italiani ed esteri mandano qui a studiare i loro studenti e tesisti, permettendogli di svolgere un utilissimo periodo di stage sul campo. Questo porta beneficio non solo alla formazione dei nostri giovani ospiti, ma anche al nostro lavoro. Infatti, senza questi continui stimoli, probabilmente non approfondiremmo, in modo così puntuale, determinate questioni che, invece, possono rivelarsi importanti per il migliore progresso dell’opera e per lo sviluppo della conoscenza nel ben più ampio settore del Tunnelling. Naturalmente, visti i risultati soddisfacenti, contiamo di proseguire anche questa attività nei prossimi anni.
Di tutto l’impiego di tecnologie e know how che cosa la rende più orgoglioso?
L’Alto Adige, ha registrato un incremento degli occupati del 10% in tre anni. La disoccupazione è scesa al 3,1%. In provincia di Bolzano la crisi economica innestata dai subprime americani è superata. La nostra opera ha indubbiamente effetti positivi anche sul PIL, occupando direttamente oltre 1.500 persone tra tecnici e operai che provengono da tutt’Italia e anche dall’estero.
Pensa che l’attuale ruolino di marcia permetta non solo il rispetto delle scadenze, ma anche il contenimento dei costi?
Oggi, sul versante italiano, non temiamo alcuno sforamento dei tempi, così come nessuna lievitazione dei costi. Anzi, all’orizzonte si profilano costi al ribasso, con riduzione degli investimenti a carico dei due Paesi e dell’Europa, a parità di qualità ed efficienza dell’opera che stiamo realizzando.
Foto: Raffaele Zurlo