Parigi – Questa primavera si sta rivelando una stagione di grandi inediti in Francia: dopo « Guerre » di Louis Ferdinand Céline uscito nei giorni scorsi da Gallimard è ora la volta di « Lieux » di Georges Perec, l’autore della « Vie mode d’emploi » morto nel 1982 a 45 anni.
A 40 anni dalla scomparsa di questo originalissimo scrittore e cruciverbista che fondava la sua scrittura su vincoli formali o matematici, l’editore Seuil è riuscito infine a venire a capo del « puzzle » che rappresentava quest’insolita opera, definita dallo stesso Perec un’avventura « mostruosa ma esaltante » che si proponeva di « fondare una propria antropologia, quella che parlerà di noi, quella che andrà a cercare in noi quello che per anni abbiamo saccheggiato agli altri ».
Il progetto di « Lieux », che è rimasto incompleto, risale al 1969 quando Perec decide di seguire anno dopo anno 12 luoghi parigini per descriverli e monitorarne i cambiamenti. Lo scopo, aveva spiegato in un’intervista, era di creare una specie di « archivio eteroclita e quotidiano» in cui via via si sarebbero registrati tutti i mutamenti : « è un lavoro nel tempo.. non solo cambiano i luoghi, ma anch’io cambio e la mia scrittura pure, quindi ci saranno tre invecchiamenti, tre trasformazioni, tre usure» aveva detto mostrando una busta chiusa con la ceralacca in cui aveva chiuso le sue sue prime impressioni su Jussieu.
Il progetto prevedeva che ogni anno, esattamente nello stesso periodo, facesse il giro dei luoghi prescelti, almeno fino al 1980-82. Però poi lo aveva abbandonato nel settembre del 1975, non prima però, di riempire e sigillare 135 buste. Queste erano state ritrovate alla sua morte nel suo ufficio parigino ma ci sono poi voluti 40 anni di lavoro per trasformare il contenuto delle buste in un libro. Un rompicapo affidato a un’équipe diretta da Claude Burgelin e Jean-Luc Joly che decidono di procedere con quello che appare un ammasso di foglietti misti a lettere e a fotografie, con un ordine cronologico, corredando poi il testo finale a volte ellittico con note e un indice in modo da poter orientare il lettore
Secondo Hervé Le Tellier, il presidente del movimento letterario Oulipo cui apparteneva Perec, « il libro è una miniera di invenzioni e di ricordi ».
Foto: Georges Perec (Wikipedia)