Firenze – Un programma tutto russo per il secondo concerto in Stagione, giovedì 9 ottobre al Teatro dell’Opera di Firenze diretto da Alexander Sladkovsky, responsabile artistico dell’Orchestra sinfonica nazionale del Tatarstan e assiduo collaboratore di solisti del calibro di Denis Matsuev, Yuri Bashmet, Boris Berezovsky, Ksenia Bashmet, Viktor Tretyakov, Vadim Repin. Ad aprire la serata l’ouverture de Il principe Igor’ di Aleksandr Porfir’evič Borodin a cui segue l’unico concerto per violino e orchestra composto da Pëtr Il’ič Čajkovskij, ideato sulle sponde del lago di Ginevra nella primavera del 1878: un capolavoro di struggente malinconia divenuto colonna sonora del film Il concerto.
A Julian Rachlin – che suona uno Stradivari del 1704 – è affidato il ruolo di interprete. Classe 1974, Rachlin si trasferisce giovanissimo in Austria e nel 1983 entra al Konservatorium Wien per studiare violino e prendere lezioni private da Pinchas Zuckerman. Nel 1988 vince la competizione Eurovision Young Musicians e diventa così il tra i più giovani solisti ad esibirsi con i Wiener Philharmoniker, debuttando con Riccardo Muti. Nel 2000 fonda a Dubrovnik il festival musicale Julian Rachlin & Friends nel quale ricopre anche la veste di direttore d’orchestra.
Gran finale, nel secondo tempo, con la decima sinfonia di Dmitrij Šostakovič, quella che maggiormente descrive il rapporto conflittuale tra il compositore russo e il regime sovietico, particolarmente con Stalin stesso, del quale l’orchestra traccia un ritratto impietoso cui segue la firma del compositore: le quattro note del tema finale, iniziali del compositore nella notazione tedesca ( Re, Mib, Do, Si indicate come D, S, C, H, ovvero D. Sch., iniziali in tedesco di Dimitrij Šostakovič).