Firenze – Notevole successo della cerimonia svoltasi stamani lunedì in Palazzo Vecchio per la consegna de “Hall of Fame” 2014, premio destinato ad illustri protagonisti della storia del calcio, messo in palio il Museo del calcio di Coverciano. La cerimonia si è svolta nella Sala d’Armi alla presenza di tante personalità a partire da quelle della Federcalcio con il consiglio direttivo quasi al completo guidato dal presidente Carlo Tavecchio. Presente anche Mario Macalli presidente della Lega Pro che ai primi di febbraio terrà a Firenze l’assemblea straordinaria delle società. Inoltre Giancarlo Abete ed Arrigo Sacchi, oltre ai rappresentanti delle istituzioni locali e regionali. Il Coni era rappresentato da Eugenio Giani.
Al vertice della lista dei premiati Carlo Ancelotti per gli allenatori; Stefano Braschi per gli arbitri; Giuseppe Marotta della Juventus per i dirigenti e Sandro Mazzola per i veterani dello sport quest’ultimo però assente. Ciascuno dei premiati ha donato al Museo del calcio un proprio cimelio. Ancelotti la maglia azzurra con la quale ha giocato in nazionale nel 1990; Braschi la casacca, autografata, indossata in occasione della direzione di una partita internazionale e Marotta una medaglia d’oro che aveva ricevuto per la sua benemerita attività nel mondo del calcio.
Erano previsti altri riconoscimenti tra i quali uno a Carolina Morace, icona del calcio femminile, diplomata allenatore di prima categoria, attualmente personaggio immagine del calcio rosa. Ma era assente giustificata. Come lo erano gli altri due nella lista dei premiati cioè Fabio Cannavaro e Diego Armando Maradona.
E’ stato assegnato anche il premio alla memoria a Ferruccio Novo, indimenticabile dirigente del nostro calcio. Tanti gli interventi tra i quali quello di Dario Nardella che non mancava di sottolineare la necessità di difendere il Centro tecnico Federale di Coverciano ed il museo che è un fiore all’occhiello della Federcalcio, ma anche della città di Firenze per i suoi aspetti culturali.
“I valori dello sport – aggiungeva il sindaco di Firenze – sono una risposta autentica ed incisiva che possiamo dare al linguaggio dell’odio e della violenza che sta attraversando l’Europa. Firenze è la casa degli azzurri che devono sapere che le porte della nostra città per loro sono sempre aperte. Siamo al lavoro per migliorare il Centro tecnico di Coverciano allo scopo di renderlo più idoneo e funzionale quindi in grado di soddisfare le esigenze moderne delle nostre nazionali di calcio”. Poi Nardella, tra l’altro, aggiungeva : “Purtroppo anche a Firenze nel calcio dilettanti assistiamo ad episodi di razzismo e violenza verbale tra i genitori. Dobbiamo operare perché questo non accada più”.
Soddisfazione di Fino Fini, direttore del Museo del calcio, per la riuscita della cerimonia da lui organizzata. E per i riconoscimenti espressi dalle personalità presenti alla funzione sportiva, storica e culturale del museo stesso che, nel 2014, ha registrato la presenza di oltre ventimila visitatori. E Fini, praticamente, è già al lavoro per la prossima edizione de “Hall of Fame”.
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